venerdì 15 gennaio 2010

(40) Un nuovo fiore...1353/1388

Elisa, occhi verdi, di cristallo,
che più limpido mar non mi sovviene


Un nuovo fiore, quella nuova Gemma,
ancora in boccio, tenera la presi,
senza propormi il solito dilemma
s'eterna fosse, oppur per pochi mesi
la sua durata; quel bocciolo chiuso
che mai ape o farfalla avea sfiorato
s'apriva lentamente, un po' confuso
nel prato dell'amor quale neonato .......(1360)

Come il lattante cerca la mammella
Gemma cercava sempre la mia bocca,
tanta la sete sì che la favella
restava muta per non sembrar sciocca.
Fors'ella in me trovava l'universo,
il primo amore, ciò ch'eterno pare,
ma per il cuore mio era ben diverso,
nutrivasi d'amor senza sognare. ..........(1368)

Vigile l'occhio sul prato rivolto,
altri fiori emanavano profumo,
riposi lievemente quello colto
altro ne colsi offertosi al consumo.
Elisa, gli occhi verdi, di cristallo,
che più limpido mar non mi sovviene,
con la sua chioma a coda di cavallo
dorata come quella di sirene. ..............(1376)

Quel platonico idillio fu sì breve
come neve d'april che già si scioglie
appena posa ogni fiocco suo lieve,
ma questo a meraviglia nulla toglie.
Per Giusi, quell'amica sua, fedele,
che mi portava spesso le ambasciate,
per la sua bocca, dolce come il miele,
le nostre strade furon separate.
Non sono Bayron ne son Valentino,
ne fu completo il pranzo dell'amore
sino a quel giorno, ma lungo il cammino
sempre un fiore trovai per il mio cuore. ......(1388)

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