martedì 28 dicembre 2010

E zoc dla Roca (16)


Ostcia! L'e stè propi na bruta aneda
se nenca e zoc i l'ha dovù fe znen,
on gne ne piò en zir di grend quatren,
la veia ed fé bisbocia l'as ne andeda.

La capana ntla piaza i l'ha munteda,
ma o tocarà fe festa coi luven,
gli è pochi el sbiciaredi con e ven,
tu vdré chi fara nenca poca pieda.

Per furtona c'ancora u jè e Merché
che coi Falon un po' os la sgavagna,
quich soldaren ancora o l'ha armasté

I mi burdel, l'è fnida la cucagna
con che sbucion c'ancora o sta a cmandè.
O cres e rosk, o cala quei chi magna.

28-dicembre-2010

Traduzione:

Il Ciocco di Rocca

Osteria! Proprio una brutta annata
se anche il ciocco l'han fatto piccino,
si vede ormai girar poco quattrino,
la voglia di bisboccia se n'è andata.

La capanna in piazza l'han montata,
per festeggiar avrem qualche lupino,
poche le sbicchirate con il vino
vedrai, sarà poca anche la schiacciata.

Per fortuna che ancora c'è il Mercato *
che col falò un pochino se la cava,
e ancor qualche soldino c'è restato.

Ragazzi miei,è finita la cuccagna
con quel gradasso che ancora comanda.
Lo sporco cresce e cala chi guadana.
* Mercato; Rione del paese

mercoledì 18 agosto 2010

Da Gianèn (15)

Museo Gianè a Casanova (Rocca San Casciano)



L'albero delle padelle


Stu vè vers Porg, quand tu sé a Casanova,
fermet on atim, va a trovè Gianèn,
guerda s'al cumbinè tra mez ai spen,
zènt pirochi, con fazi, fong e ova.

Ogni baston, ogni radisa o drova,
oi fà guentè on serpent od on uslen,
ona zacla, on cunij, on toparen,
a tot on nom ed on emster oi trova.

o jè on museo co ni manca gnent,
o jè perfena l'elbre del padèli,
o jè Gianèn che l'è sempre content.

Ot pè d'res on bordel drenta gl'angueli,
el sgrezi tut li scord per on moment,
Gianèn l'è dolz, piò dolz del carameli.

Traduzione:

Se vai a Portico, giunto a Casanova,
fermati un attimo, Gianè vai a trovare,
là, tra gli spini ha saputo creare
cento aguglie con facce, funghi e uova.

Ogni bastone, ogni radice nuova
la trasforma in serpente, in uccellino,
un'anatra, un coniglio, un topolino,
a tutti un nome ed un mestiere trova.

C'è un museo che non gli manca niente,
c'è persino l'albero di padelle,
e c'è Gianè, che è sempre sorridente.

Ti senti un bambin nelle novelle,
i guai li puoi scordar per un istante,
dolce Gianèn come le caramelle.

ferragosto al museo Gianèn 2010

lunedì 10 maggio 2010

CAPITOLO VENTIQUATTRO II

e mentre tanti perdono il lavoro
ci son ministri che a loro insaputa
gli pagano la casa di straforo,
chi non gli crede è gente prevenuta.




CAPITOLO VENTIQUATTRESIMO

LIBRO SECONDO

L'umanità non è di soli cani,
lo puoi notar dai disastri frequenti,
accorron tutti, vicini e lontani,
in solidarietà tutti presenti;
allor si fa la gara a chi più versa,
si piangono i morti, gli sfollati
c'hanno la casa e ogni altra cosa persa,
si consolano e vengono aiutati.
Esseemmeesse, in ogni trasmissione,
attori a fare partite del cuore,
cantanti insieme a fare una canzone,
nessun si tira indietro, un gran fervore; (3574)

però, si scopre poi, c'è chi rideva
nel sentire tremare il terremoto
pensando a quegli appalti che vedeva
già certi, essendo in quel giro lui noto,
sapendo dove ungere il sistema
di quella cricca ormai consolidata
che non c'è più reato ch'ella tema
perché il consenso l'ha sempre premiata;
ed han ragione ché la gente li ama,
qualunque cosa facciano li assolve,
ogni reato palese è losca trama,
ogni accusa pur certa si risolve (3586)
col dar a chi la fa dell'invidioso,
col dire: -Ho vinto, devo comandare!-
un magistrato è lui pericoloso
se indaga in qualunque malaffare.

S'inventan balle grosse come un treno,
non c'è più la misura del reale,
più grosse sono più rischiano meno,
più che un governo sembra un carnevale,
e, mentre tanti perdono il lavoro,
ci son ministri che a loro insaputa
gli pagano la casa di straforo,
chi non gli crede è gente prevenuta. (3598)

Tangentopoli non è mai finita,
un tempo i corrotti, per vergogna,
giungevano a togliersi la vita,
subivano l'oltraggio poi la gogna;
ora i corrotti non han più paura,
ormai il parlamento ne è pieno
e si condanna la magistratura
di sparger sui politici veleno;
e, il popolo teleaddomesticato
acconsente; l'indignazione è morta,
s'ingoia tutto ormai, tutto è scontato,
la politica s'annuncia a "Porta a Porta". (3610)

Se non appari sei tagliato fuori,
dell'apparenza ora c'è il monopolio
che fa apparire ciò che a lor signori
aggrada di mostrar pur con l'imbroglio.
Tutti felici? Si! Tutti contenti!
Eppur si sente una continua lagna,
gente che impreca, manda gli accidenti
a chi governa: -E' tutto un magna-magna!-
Eppure ogni volta che si vota
vincono ancora è questo che li spinge
a riempirsi la borsa pur se vuota
quella degli altri, e sempre più si stringe. (3622)

venerdì 7 maggio 2010

Sia l'amore il. 3511/3562

Te lo ricordi quando scalzo andavi
nella campagna, in strade senza asfalto,
quando all'aratro i bovi li guidavi
e alla polenta si dava l'assalto




Sia dell'amore il tuo primo strumento,
di quell'amore che anche te ha scaldato
fin dal primo vagito, e non s'è spento
ne, in tanto tempo, non ha mai stonato.
Potrà sembrar banale la menzione
eppure quante spinte troverai
che portano in tutt'altra direzione;
canzon d'amore non stonerà mai,
basta non s'accompagni al tornaconto
perché allora è l'armonia che salta,
l'ingordigia all'amore non fa sconto,
lo distrugge, lo brucia, lo ribalta, (3522)
l'avidità fa chiuder la dispensa
e se c'è l'abbondanza pur la spreca
piuttosto c'altri siedano alla mensa;
l'umanità sta diventando cieca.

Te lo ricordi quando scalzo andavi
nella campagna, in strade senza asfalto,
quando all'aratro i bovi li guidavi
e, alla polenta si dava l'assalto,
senza la luce in casa, e, nel paese
ancor mancava l'acqua, la ramina
in fontanella fuori, senza spese,
a più riprese andava pellegrina,
e i panni si lavavano nel fiume,
e il latte, la mattina il contadino
bussava prima che facesse lume
vuotando in una tazza il misurino. (3538)

Quei tempi a immaginare un africano
si sentiva la miseria e pur la fame,
e, il nostro stato, può sembrare strano,
messo a confronto non era poi infame.
Per vedere un nero od un cinese
dovevi andare al cinema, pertanto,
ognuno se ne stava al suo paese,
chi digiunava, chi mangiava tanto;
ma il morso della fame è assai feroce
e chi lo prova, se lo può scampare
rischia persino di finire in croce;
guai per lui la rinuncia di sperare. (3550)

Or, che siamo sazi e ben pasciuti,
che abbiam scordato il tempo dell'aringa,
abbiam timore di nuovi venuti
e su di questi c'è chi fa l'arringa;
eccolo il tornaconto uscito fuori
per meschini interessi di bottega
si condannan gli intrusi ché i valori
mettono a repentaglio, ci si nega
pur d'umani diritti la pietade
mentre loschi figuri sono pronti
a sparpagliar su d'illegali strade
quegli esseri pe i loro tornaconti. (3562)

Insister pe giocar..3455/3510

e tu, al caldo con il nipotino,
racconti le tue favole vissute,
quegli occhioni pieni di meraviglia,
fiori di vita, specchio di salute
.............................................




Insister per giocar lo so, non serve,
ma la partita non finisce, in campo
già sono pronte sono a entrare le riserve,
sangue del sangue mio, lo stesso stampo,
l'inverno sarà lungo, sarà breve,
cosa t'importa quando c'è un camino
se fuori gela o scende giù la neve?
e tu, al caldo con il nipotino
racconti le tue favole vissute,
quegli occhioni pieni di meraviglia,
fiori di vita, specchio di salute
sono incantati e non battono ciglia (3466)
sognano orchi, fate, re e regine,
draghi cattivi, belle principesse,
quel mondo tuo è diventato un cine
tu il regista che la trama tesse,
e mentre ammiri quelle creature
gioisci, speri e pur tremi per loro,
centro di attenzioni e mille cure
della continuità capolavoro. (3474)

Gioisci perché sai che primavera
per loro brillerà sicuramente
finché innocenza brillerà sincera
la primavera resterà fiorente.
Anche tu raccogliesti la fragranza,
il profumo,la brezza, quei colori
della dolce stagione, l'importanza
la scopristi più tardi, come i fiori
che nel giardin s'apprestano a fiorire
e, dal bacio del sole inebriati,
godono del calor pur di morire
donando il cuore a quei raggi infuocati; (3486)

e speri che raggiungano l'estate
per raccogliere i frutti saporosi
della vita, delizie prelibate
consolazione per i tempi uggiosi
che comunque verranno quando il viaggio,
come d'auspico, giungerà lontano,
allor chissà se pur debole un raggio
ancor vivrà di te? Ah! Dubbio arcano. (3494)

I germogli ci sono del tuo seme,
le gioie, le speranze,anche i timori
allora godi, speri e tremi insieme,
sai che la gioia è sposa dei dolori;
vorresti costruirgli una corazza,
un bunker per difesa se potessi, (3500)
non serve esagerar, basta una guazza
a dissetar l'erbetta. Son gli stessi
gli strumenti da usar che hai tu suonato
in quella appassionante sinfonia
col tempo allegro, a volte sincopato,
altre con deliziosa melodia;
ancora dell'"eroica" non è il tempo,
sì, verrà, ma non saremo noi
a spinger per scavar la fossa in campo
certi che ci sarà; vuoi o non vuoi. (3510)

mercoledì 5 maggio 2010

CAPITOLO VENTITRE II

Son tempi tristi, sono giorni cupi,
il cielo è un soffitto di cemento,
sono tornati ad ululare i lupi,
ecco l'ultimo inverno, si! Lo sento!



CAPITOLO VENTITREESIMO

LIBRO SECONDO

Le banche che han l'acquisto favorito
per farsi casa, or che la crisi morde,
col reddito di molto dimagrito,
tante famiglie son messe alle corde
da non potere onorar gli impegni
così, senza pietà buttate fuori
da chi solo il danaro par che regni
alla ricerca d'altri compratori;
ma per comprare serve la moneta,
se questa non c'è più chi su lei campa
finisce di campar, questo gli vieta
di continuar speculativa rampa. (3418)

Se non si campa vuol dir che si muore,
quando a morir si tratta di un cristiano
la sua famiglia cade nel dolore,
il resto è indifferente, questo è umano,
ma se muore una banca, quanti sono
a perder tutti i beni di una vita?
I sogni, i risparmi, il dolce suono
della speranza violata e tradita.
Mentre vola della miseria il truce
feroce spettro, ti monta la rabbia,
veder colui che la crisi produce
restar con l'oro e non andare in gabbia. (3430)

Quando fallisce un'azienda è sempre triste
per chi la guida e per chi ci lavora,
però se intorno il mercato resiste
la cosa piano piano si svapora,
ma se a fallir cominciano le banche
le borse vanno in tilt, ed il mercato
incomincia a impazzir, non ci son zanche
per impedire che venga spallato,
ecco allor la fragilità del mondo
esplodere improvvisa, inaspettata,
trascinar tutti con se nel profondo
nel buco nero, cloaca dannata. (3442)

Son tempi tristi, sono giorni cupi,
il cielo è un soffitto di cemento,
sono tornati ad ululare i lupi
ecco l'ultimo inverno, sì! Lo sento!
Lo sento dalle membra pigre e stanche
dell'ossa che si abituano al dolore,
non c'è più forza per lottar, neanche
per riveder di primavera il fiore,
eppur non sono triste, son sereno,
so che verrà la notte della vita
ad invitarmi a scendere dal treno,
a smetter di giocare la partita. (3454)


lunedì 3 maggio 2010

No global, No Dal.. 3351/3406

Pur di realizzar l'umano sogno
d'aver 'na casa propria , p'accasarsi,
ipotecando la vita al bisogno
schiave d'eterni mutui...........







No global, No Dal Molin, No Nucleare,
No TAV, No Ponte, No alle autostrade,
soltanto con i No puoi governare?
Con troppi inciampi sovente si cade!
Ecco l'amaro frutto del progresso,
quell'illusione che ha svuotato i cuori
con la facil promessa del successo;
l'accumular il solo dei valori;
allor per arrivar s'usa ogni mezzo
pur calpestando d'altri il cheto andare
senza rispetto, a tutto si dà un prezzo
tutto si vuole se si può pagare. (3362)

La prevaricazion pur si sopporta
quando il potente abusa del potere
ognun sperando d'assaggiar la torta,
esser non conta più; conta l'avere.........9100
così, l'aver che spinge i disonesti,
pur d'arrivare, ad azioni losche
(ma già in antichità c'erano questi
e, novità pur non sono le cosche)
or, spinto ha le famiglie a indebitarsi
pur di realizzar l'umano sogno
d'aver 'na casa propria, p'accasarsi
ipotecando la vita al bisogno ......... (3374)
schiave d'eterni mutui, incatenate
con le loro mani ad un perenne
infinito pagar come dannati
forzati a guadagnar, non poter spenne
se non dopo l'aver mutuo onorato,
allor per fare il passo almeno in coppia
si può azzardar e pur non è scontato
che ciò possa bastar, è qui che scoppia
il disastro del divenir precari;
la prospettiva ormai non è più certa
che possan rientrar sempre i danari
e già la crisi ha ridotto l'offerta, (3386)

chi ha finanziato si tutela; questo
può portare a sequestrarti il bene
se non puoi più pagar, non c'è pretesto
che ti possa slegare le catene.
Se fino ad oggi il rischio è stato lieve
perché troppe le garanzie richieste
ché con fatica il mutuo si riceve,
perciò le crisi ancor sono modeste.
Cosa diversa per gli americani,
il liberismo molto generoso
ha finanziato mutui a piene mani
ma il pallone troppo gonfio è esploso. (3398)

Quella finanza che dirige il mondo
puntando sol sulla speculazione

senz'avere sostanza, è andata a fondo
portando tanti alla disperazione;
banche fallite, titoli crollati,
perdita totale dei risparmi,
lavori persi, poi disoccupati,
una gran guerra senza usare armi. (3406)

Rotta la briglia..3291/3350

gente immorale, che non fa mistero
d'aver più mogli, amanti, concubine,
in prima fila per compiacere il clero,
e il clero ha benedetto le moine.




Rotta la briglia, chi cantò vittoria
s'incomincia a pentire e tenta invano
d'arginare la piena, la baldoria
buttava fumo sopra il Vaticano,
allora ecco scendere i crociati
per riportare la virtù perduta,
vescovi e preti dietro i deputati;
tra fedeli un con l'altro ci si aiuta!
E quell'istituzione tanto cara,
quella famiglia caduta in disuso
si reclamò con tanto di fanfara;
- Ogni altra union sarà palese abuso!- (3302)

Oltre ai celibi per lor vocazione,
gente cui la famiglia vien negata
per aver scelto quella istituzione,
a comandare la carnevalata
gente immorale che non fa mistero
d'aver più mogli, amanti, concubine,
in prima fila a compiacere il clero,
e il clero ha benedetto le moine.
Altri, alzando i crocefissi al cielo,
un "matrimonio celtico" alle spalle,
a dimostrare, con astioso zelo:
- Stranieri e gay, fora dalle balle!- (3314)

La destra è sempre stata solidale
e, verso il Vaticano sempre prona,
non si domanda se fa bene o male
quello che conta è tenere la poltrona.,
ora che la poltrona aveva perso,
anche se per poco, spodestata;
sempre cattolico Prodi, ma diverso,
religioso ma non per la crociata,
con quel tentativo di apertura
alle "coppie di fatto" non sposate,
fu per la Chiesa una vera sciagura
da contrastar pur con le barricate (3326)

e, la sinistra, (per modo di dire)
da sempre abituata a farsi male,
con infiltrati già pronti a tradire,
tra i suoi trovò chi fece "carnevale"
così Mastella assieme a Berlusconi
ancora prima di sfasciare tutto,
di cristiane virtù degni campioni
pronti col cesto a cogliere il frutto
di clerical bigotta compagnia,
e, la "sinistra" debole e precaria
per non voler cantar l'Ave Maria
già corse il rischio di saltar per aria. (3338)

La sinistra "quell'altra" intanto in piazza
scendeva a protestar contro il governo
di cui faceva parte; che era pazza?
Sostener l'operai non è moderno
anche se questo è scritto sul programma,
si deve rinviar, perché minaccia
Dini la crisi; questo il vero dramma
della sinistra; sono i voltafaccia.
E' tutta colpa dei voltagabbana?
No!!! E' la sinistra che si è smarrita!
Correndo dietro ad ogni campana
la gente sua non l'ha più capita. (3350)

mercoledì 28 aprile 2010

CAPITOLO VENTIDUE II

mentre tra le macerie gli sciacalli
non perdon tempo ad impinguar bottino,
verso il burrone corrono i cavalli
senza più freno, senza più fantino.




CAPITOLO VENTIDUESIMO

LIBRO SECONDO

Per far crollare la gloriosa rocca
hanno sparato in tanti sul bersaglio
or che è giunto l'inverno ormai ci tocca
chiuderci dentro e metterci il bavaglio
Han messo al rogo le ideologie,
quelle che alimentavan la speranza
verso il futuro per diverse vie;
nel buio più totale ora s'avanza.
Hanno colpito al cuore il sindacato
minato dal di dentro e dal di fuori,
da destra, da sinistra circondato
ha perso sempre più lavoratori. (3254)

E quanti allora a cantare vittoria,
gli industriali, i capitalisti,
i liberisti, tutti a far baldoria,
basta paletti, basta! Repulisti!
La flessibilità grande conquista,
il vecchio posto fisso una iattura,
la società deve esser liberista,
basta coi vincoli; nella spazzatura!
Il libero mercato senza freno
con la precarietà che è sua sorella,
ovunque ha seminato il suo veleno,
il solidale ovunque si cancella; (3266)

la sanità? Ognuno se la paghi!
Basta con la gestione dello stato
nei trasporti, basta con gli svaghi
del pubblico; avanti col privato!
Se si raccomandavan le persone
oggi si raccomandan le famiglie,
eccola qua la gran rivoluzione,
si fa la botte, si rompon le bottiglie,
così ci troveremo tanti cocci
e già qualcuno ne paventa il rischio
preoccupato che tanti "bambocci"
d'indipendenza non sentano il fischio.3278)

- Le ferrovie, le Poste, ogni servizio,
l'acqua, il gas, persino l'energia,
col privato vedrai! Ogni esercizio
sarà tutta efficienza e fantasia!-
E scava e scava, l'edificio crolla,
trascinando con se nei calcinacci
tutti i vecchi valori, già si scolla
il matrimonio, andato per stracci;
mentre tra le macerie gli sciacalli
non perdon tempo ad impinguar bottino,
verso il burrone corrono i cavalli
senza più freno, senza più fantino. (3290)

martedì 20 aprile 2010

Or, diciannove morti ..3171

perché gli imbonitori, i Dulcamara,
quegli affabulatori così forti
non son mai stati,.......................




Or, diciannove morti sono tanti,
morti innocenti che non hanno colpa,
ma quale colpa hanno gli abitanti?
Si spezza l'ossa a chi non ha più polpa!
Eppur di tanti che là sono morti
in questa guerra che non ha mai fine
quanti di noi ce n'eravamo accorti
che eran d'umani le carneficine
puntualmente aggiornate ad ogni sera?
- Sette marines questa settimana;
sono seicento dalla primavera! -
Notizia tra la nera e la mondana, (3182)
gli inglesi poi fanno meno rumore
sebbene che anche lì ne cadan molti,
ormai ci si centellina il dolore,
ognuno lo gestisce con gli ascolti,
degli iracheni poi non si da conto,
cento, duecento, mille, chi sa quanti,
la dittatura sarà anche al tramonto
ma a tramontar son pure gli abitanti! (3190)

Abbiamo visto lacrime in diretta
ma quante che ci vengono negate,
ogni soldato a casa ha chi lo aspetta,
tutte le madri sono disperate
siano esse inglesi od americane,
e, quando son le vittime civili
cosa importa siano arabe o cristiane,
i responsabili ancor sono più vili,
per questo, ritornando nello spazio
ad ammirare il globo bianco-azzurro
impossibile par che tanto strazio
sopporti l'uomo, dal cuore di burro. (3202)

Uomo, da che esisti non ai pace,
persino il Padreterno hai messo in croce
eppur, vette sublimi sei capace
di raggiungere pur con sforzo atroce.
L'ambizione, la voglia di potenza
nutre l'istinto di sopraffazione
quasi ch'eterna fosse l'esistenza;
l'uomo sovente fugge la ragione
per meschini interessi di bottega,
si pensa a coltivare il proprio orto
senza curarsi di colui che annega,
si spara ai vivi cancellando il morto (3214)
quando questi ricorda ai criminali
che sempre c'è qualcun che non s'arrende,

che ancora l'utopia degli ideali
resiste alle ingiustizie e ancor s'offende
se s'accomuna il disonesto al giusto;
si fan sempre più labili i confini
tra verità e menzogna si che frusto
colui che abituato era agli inchini
e, per gli abusi fu messo alla sbarra
da una giustizia onesta e coraggiosa
trova sodali che fanno gazzarra
per continuare a far la stessa cosa,
e i disonesti trovano gli appoggi,
anzi c'è chi li porta in parlamento,
così che i disonesti fan le leggi
e chi li condannò stia bene attento ( 3230)

perché gli imbonitori, i Dulcamara,
quegli affabulatori così forti
non son mai stati, e risulta chiara
la riabilitazion per chi ebbe "torti";
così, di revisione in revisione
si tenta di cambiare anche la storia,
si dà l'assalto alla costituzione,
lobotomizzando la memoria
di chi con sforzo vuol tenerla viva
che resistere è una grande fatica,;
sempre più debole, meno combattiva
voce al poter che non risulti amica. (3242)

mercoledì 14 aprile 2010

Vedemmo le famiglie..3119/

C'è grande commozione pei caduti,
il Vittoriano un tappeto di fiori,
parlar di pace? Meglio restar muti;
parlar di guerra? Guai! Ti caccian fuori!




Vedemmo le famiglie di quei morti,
le mogli, i figli, i vecchi genitori,
tanti che ancora non s'erano accorti
di cosa succedesse là, di fuori,
nel loro inconscio timorosi, forse,
ma, la certezza di un impiego certo....
in quanti oggi farebbero le corse
per andare sei mesi in quel deserto?
Forse chissà! Oggi meno di ieri,
ma se precarietà pesasse meno
a partir per la guerra, siam sinceri,
sarebbe più fatica fare il pieno. (3130)

Comunque sia la morte tutto spiana,
ora, la patria, l'onore, la bandiera...
ogni critica lieve s'allontana
per l'intervento, pur se prima c'era.
C'è grande commozione pei caduti,
il Vittoriano un tappeto di fiori,
parlar di pace? Meglio restar muti;
parlar di guerra? Guai! Ti caccian fuori.
E' complicato il mondo; se di pace
è nata la missione, non si vede
perché "l'arcobaleno" non ti piace
blindati o bombe invece fanno fede. (3142)

Ora i tromboni parlano di eroi
caduti per difender l'Occidente,
caduti certo, vittime se vuoi,
ma sono morti senza fare niente.
La commozione dei congiunti, il pianto,
il dolore per quei morti è sincero,
l'Italia intera è a San Paolo, accanto
a quelle bare con l'apparato intero,
ma non sarei poeta se restassi
ad annotar ciò che sta sulla crosta,
se almeno di scavare non tentassi
pure se spesso lo scavare costa, (3154)
quando cerchi d'andare bene a fondo
t'accorgi che non tutto è bianco o nero,
t'accorgi che multicolore è il mondo,
ciò che è falso per te per altri è vero.

Questo mondo che ormai s'abbraccia tutto
in uno sguardo solo, dallo spazio
se astronauta t'affacci, tondo frutto
che sembra non voler chiedere dazio,
a vederlo di là non ha confini
se non dell'acque a separar la terra,
allora perché mai, donne, bambini,
muoion di fame, muoiono di guerra
e nell'indifferenza altri si gode
delle delizie che la vita offre?
Solo il terrore, quando accanto esplode
ti fa pensare un attimo a chi soffre. (3170)



lunedì 12 aprile 2010

CAPITOLO VENTUNO II

Caduti di Nassiriya




CAPITOLO VENTUNESIMO

LIBRO SECONDO

Ora emerge il gendarme, lo sceriffo,
quello che è prepotente perché è forte,
neppure l'uomo schiavo dello sniffo
si può ridurre a così bieca sorte,
vuol dir che umanità t'è forestiera
per quanto tu sia ricco, emancipato,
d'un pirata vedrà la tua bandiera
ogni popolo che viene minacciato
da qualunque nemico, interno o esterno,
avrà timore a domandarti aiuto
crollato il mito che pareva eterno
del gran liberator forte ed astuto (3078)
che Hollywood per tutto il dopoguerra
ci ha fatto bere con la coca cola,
mito che già con Rambo si sotterra,
valido ancor per tanti e non 'na fola.

Il mito, un animale che al morire
in pregiudizio spesso forma prende,
ma nemmeno lo struzzo digerire
all'infinito può; fin lui s'arrende!
Terminata è la guerra, ov'è la prova
per dimostrar che questa è stata giusta?
Cerca e ricerca eppure non si trova:
-Non serve più cercar, tutto s'aggiusta!
Conosceranno la democrazia,
vedrai che contentezza gli iracheni
non vedran l'ora di spazzare via
l'odiata dittatura e i suoi veleni!- (3094)

L'ottimismo ufficiale non riesce
a coinvolgere un pubblico distratto,
assuefatto alle stragi, ovunque cresce
disinteresse al conflitto in atto
ma, nella notte cheta, silenziosa,
irrompe la saetta prepotente,
con l'esplosione schietta e fragorosa
scuote dal sonno e ti turba la mente,
così che a novembre, una mattina
l'"Antica Babilonia" venne scossa
perché stavolta la carneficina
era di nostri figli in carne ed ossa. ( 3106)

Dalla routine distratti e dalla noia
chi ci pensava più che gli italiani
stavano là, in quel deserto boia,
in villaggi coi nomi così strani,
quella carneficina sterminata,
ininterrotta, giorno dopo giorno
restava muta, quasi già scontata,
del quotidiano scorrere il contorno;
or giunse la tragedia in primo piano
quasi a sentire il sapor dolciastro
del sangue sparso, sacrificio vano,
ci si rivelò il peso del disatro. (3118)



venerdì 9 aprile 2010

un dittatore certo..3007/3066

Abu Graib ne è il cattivo esempio,
i detenuti al laccio come i cani,
corpi nudi, ammucchiati, crudo scempio
in violazione dei diritti umani.




Un dittatore certo, sanguinario,
ne più ne meno dei tanti vicini
(quelli che hanno in comune il calendario)
pronti a frustarti s'hai cioccolatini
se questi son ripieni di liquore,
non gli si manifesta simpatia
neppur li si condanna per l'orrore,
ma se in Iraq vuoi la democrazia
perché là no? E poi, cosa importante
abbiam scordato l'inizio di tutto,
quel barbuto sceicco, col turbante,
la causa prima del crescente lutto, (3018)

era saudita, non un iracheno
come lo erano i tanti terroristi
che hanno cosparso dell'odio il veleno;
-E già, bin Laden, non ci siam più visti!-
- Non vi preoccupate, i talebani
non daran più fastidio, son finiti,
or sono democratici gli afghani!-
-Però là i burqa non sono spariti!-
- Dà tempo al tempo, sono tradizioni
che cambieran da se, abbi fiducia,
fra un po' faremo far le votazioni!-
- Ma la fiducia spesso poi si brucia! (3030)

La buona volontà venne beata
però il maligno al mondo ancora impera,;
non si sa mai se la versione data
sia d'interesse oppure sia sincera,
ad esempio, prendi i nostri soldati,
quelli italiani, tanto per capirci,
a Nassiriya dove li han mandati
tutti gli voglion ben vengono a dirci;
perché mai si dovrebbe voler male
a chi è venuto a farti del bene?
Eppure ovunque la tensione sale,
la geografia soltanto ci sostiene. (3042)

Gli americani a Bagdad sono a pezzi,
a Bàssora gli inglesi vanno a fuoco,
curdi a Kirkuc (già al terrore avvezzi),
l'indipendenza mettono nel gioco,
merce da sempre ambita, ovunque cara,
linfa per tener vive le radici,
per quanto sia la propria storia avara;
non è conforme l'essere felici!
A Nassiriya par che la guerra taccia,
-Perché la chiaman guerra se è finita?-
fin quando della pace non c'è traccia
resterà sanguinante la ferita. (3054)

Non puoi chiamarla pace, non c'è verso
nessuno ancora ha firmato la resa,
se tu hai vinto l'altro non ha perso,
attaccare non puoi, ne la difesa
praticare si può perché il nemico
chi sia non sai ne tu sai dove sia,
ne pretendere puoi avere amico
un popolo ridotto all'anarchia.
Abu Graib ne è il cattivo esempio,
i detenuti al laccio, come i cani,
corpi nudi ammucchiati, crudo scempio
in violazione dei diritti umani. (3066)

giovedì 8 aprile 2010

-L'avventura irachena.. 2955/3006

Fin là dove persino la Madonna
aveva casa accanto a Maometto,
dove non c'era l'obbligo alla donna
d'aver velato il capo sino al petto,




- L'avventura irachena è andata bene,
non ci sarà più scampo per chi sbaglia,
avrà, chi ci vuol male, tante pene;
ecco la lista dei paesi canaglia:
L'Iran che si prepara al nucleare,
la Corea del nord che fa lo stesso,
la Siria che Israele vuol cacciare,
basta minacce, sono stufo, adesso
chiunque neghi la democrazia
farà i conti con noi, d'ora in avanti
nessuno serve più per darci il via,
assogettatevi che non siamo santi!- (2966)

Il messaggio è chiaro, ognun l'intende
ma c'è chi si dissocia, è già finita
la recente unità, tutto dipende
da chi non da scontata la partita.
Appena scaricate le valige
sono iniziati i fuochi artificiali,
dicevano: -E' Saddam che li dirige,
sono gli ultimi feroci criminali;
appena "l'orso" sarà nella gabbia
tutto si placherà immediatamente,
questo paese c'ora è tutta sabbia
lo faremo un giardino per la gente! - (2978)

Pochi a morir durante l'avanzata
or s'allunga la lista dei caduti,
la media almeno d'uno per giornata
senza contar gli indigeni che muti
giorno per giorno cadono a decine
anzi a centinaia, ovunque sia
tra chi arruolarsi vuol, carneficine.
S'è avverata la nefasta profezia
di quei che sta nascosto in qualche tana
e, se stanarlo non si riesce in fretta
la pacificazione sarà vana;
di pace ogni allusione si fa stretta. (2990)

Le divisioni, da sempre soffocate,
tra gli sciiti, i curdi ed i sunniti
nell'anarchia si sono scatenate,
speriam che i cinici si siano pentiti
che, se avevano l'arma messa in conto
della guerra civil, ci son riusciti,
lo stato dell'Iraq è al tramonto,
covo di terroristi e di banditi.
Nulla si crea, tutto si distrugge,
antica tradizion di convivenza
chi resta in minoranza adesso fugge,
non si sopporta d'altri la presenza (3002)
fin là dove persino la Madonna
aveva casa accanto a Maometto,
dove non c'era l'obbligo alla donna
d'aver velato il capo sino al petto, (3006)

mercoledì 7 aprile 2010

CAPITOLO VENTESIMO II

In altomare, sotto uno striscione
dove sta scritto: Missione Compiuta!
appare Bush al mondo e alla nazione
per dire che la guerra sostenuta
è finalmente terminata e vinta,

CAPITOLO VENTESIMO LIBRO SECONDO

Si sapeva Saddam esser sunnita
degli sciiti acerrimo nemico,
confessione più folta ed agguerrita
ma sottomessa fin dal tempo antico,
ora, forti di una vittoria offerta
senza averla sperata ne richiesta,
vedono del poter la porta aperta
e scendono in strada a fare festa
mentre il tiranno è uccel di bosco
ed ogni piedistallo è liberato,
ogni crimine, più atroce, più losco,
perviene a galla od è resuscitato.      (2918)

Sempre più spesso i morti già sepolti
servono a far scordare quelli nuovi
ancor da seppellire, e sono molti;
le immagini di questi non le trovi!
Almeno che sian gli ultimi si spera
però le previsioni son funeste,
la pace armata non è quella vera,
per la vendetta tante le richieste.
In Altomare, sotto uno striscione
 dove sta scritto: "Missione compiuta!"
appare Bush al mondo e alla nazione
per dire che la guerra sostenuta       (2930)

è finalmente terminata e vinta,
la gente dell'Iraq or liberata
della democrazia sarà convinta
e ci sarà perennemente grata.
Ora riparte la ricostruzione,
tra ponti, strade, scuole ed ospedali
c'è da rifare tutto, un'occasione
per quelli che son stati solidali,
gli appalti sono stati aggiudicati
a multinazionali americane,
qualcosa ci sarà per gli alleati,
per gli altri - manco un osso per il cane!-
Gli italiani che han fiuto per gli affari,
sostenitori delle "cause giuste"
hanno inviato mille militari
per aiutare quelle genti fruste.   (2946)

Pensavo di vedere carpentieri,
muratori per mettere mattoni,
sono partiti dei carabinieri
con carri-armati, mitra, con cannoni,
Partita come guerra preventiva
divenuta missione umanitaria,
ecco di Bush la nuova strategia,
roba che già da tempo era nell'aria.      (2954)

martedì 6 aprile 2010

Non poteva esser.. 2855/2906

pronti a morir per me; e voi, vigliacchi
che sentite già odore di vittoria
ritornerete a casa dentro i sacchi
e sarete condannati dalla storia!-




Non poteva esser l'esito diverso,
anche se continuava a fare il duro
Saddam sapeva che avrebbe perso,
non valeva una lira il suo futuro.
'Na settimana, due, forse un mese,
eravam pronti a digerir gli orrori
che puntualmente, sempre, a più riprese,
ci giungono da "eroici" operatori.
Città oscurate che improvvisamente
prendono fuoco, esplosioni, lampi,
ne morti, ne feriti, grida? Niente!
Ma pensi: Fossi là, come la scampi? (2866)

Per giorni e giorni piovono le bombe,
macerie, distruzioni, polverone,
di notte sempre fiamme, un'ecatombe,
quello che manca sono le persone.
Le perdite dei nostri son modeste,
il più pericoloso è il "fuoco amico"
in situazioni confuse come queste
purtroppo è già nel conto, ve lo dico!
Nella disfatta certa, una minaccia
lancia Saddam contro gli invasori:
- Avrete forse si la mia pellaccia,
ma da qua dentro non andrete fuori! (2878)

Sono in migliaia pronti al sacrificio,
pronti a saltare in aria insieme a voi,
ne una strada, ne un luogo, ne un ufficio
saranno più sicuri; tanti eroi
pronti a morir per me e voi, vigliacchi,
che sentite già odore di vittoria
ritornerete a casa dentro i sacchi
e sarete condannati dalla storia!-
La minaccia di un uomo disperato,
ormai sconfitto, ormai rimasto solo,
non può impensierire un apparato
che verso la vittoria ha preo il volo. (2890)

La resistenza è fiacca, già scontata,
e i carriarmati sotto i riflettori
di una stampa, da tempo già accampata,
son stati accolti da liberatori.
Quando si abbatte una dittatura
tutti i simboli odiosi del passato
quasi a voler fugare la paura,
vengono rasi al suolo, e ciò è scontato,
da ognun che era da quel giogo oppresso,
resta vero però che fino a ieri
tanti asserviti al potere stesso
guardano al nuovo con tristi pensieri,
specie se a comandar era una casta,
un partito, una etnia ad altra opposta,
ai nuovi giunti vincere non basta,
ma si pretende ora una risposta. (2906)

sabato 27 marzo 2010

non erano iracheni..2799/2854

Blair ed Aznar sono solidali,
pronti a partecipare all'avventura,




-Non erano iracheni i terroristi
che hanno raso le due torri al suolo!-
-Hanno goduto però, li avete visti,
i capi dell'Iraq pel nostro duolo!-
-Hanno gioito, certo,quest'è evidente,
quando tuo padre là li ha bombardati
facendo stragi di povera gente
non è che voi vi siete addolorati!-
-Li hanno bombardati, questo è vero,
ma questa volta non facciamo sconti,
a costo di creare un cimitero
stavolta entriamo dentro, siamo pronti!- (2810)

-A parte il fatto che non c'è motivo,
poi, con l'embargo, stanno già alla frutta!-
-Il terrorismo è sempre più attivo,
ed il rais con quello sta in combutta!-
-Ne fai una questione di famiglia
inoltre hai messo l'occhi sul petrolio,
per quanto puoi far dolce la pastiglia
ognuno sentirà che sa d'imbroglio!-
-Saddam è un mostro, ha gasato i Curdi!-
-E' storia vecchia, il gas, chi glielo ha dato?
nessuno pianse allora, ciechi e sordi,
allora era già mostro ma alleato,- (2822)

-La guerra che faremo sarà un lampo,
sarà una passeggiata nel deserto,
per il nemico non ci sarà scampo,
sarà costretto a uscire allo scoperto,
la chiameremo "guerra preventiva"
daremo una lezione ai terroristi,
dell'ONU non ci vuol l'iniziativa,
tutti i partecipanti son ben visti!- (2830)

Se per Kabul tutti erano compatti,
per Bagdad tanti hannno storto la bocca,
e, se i russi contestano quei patti
Germania e Francia ognuna lì si blocca;
Blair ed Aznar, lor sono solidali,
pronti a partecipare all'avventura,
anche i polacchi (ormai occidentali)
desiderosi di far bella figura,
Australia, Romania, più statarelli
ignoti forse anche al mappamondo,
felici di essere alla mercé di quelli
che oggi sono i più potenti al mondo. (2842)

Chi va alla guerra e chi ne resta fuori,
ma l'Italia che fa? Ecco il mistero,
dell'intervento siam sostenitori,
un sostegno economico e sincero.
La guerra già si sa che sarà breve
ma certo porterà gran distruzione,
siamo già pronti con le nostre leve
per aiutar nella ricostruzione.
Così, siam fuori ma stiam coi più forti!
Solo l'Italia sa far certi affari,
evitiamo d'aver soldati morti
siamo in lista per investir danari. (2854)