sabato 16 gennaio 2010

(44) Sotto l'enorme..1509/1548

restava testimonio quell'ammasso
di ritorte lamiere verso terra.



Sotto l'enorme peso, sbilanciato,
il serbatoio non aveva retto,
privato dell'appoggio era crollato,
a terra fracassò ciò che era tetto.
Eravam salvi per la dea bendata,
fosse crollato qualche attimo prima
a fracassarsi lì con la capriata
sarebbe stato chi vi stava in cima. .....(1516)

Qualcun si sbilanciò: -L'avevo detto!-
ma sulla stampa si scrisse "disgrazia"
ch'era quel serbatoio maledetto.
Già di menzogne era la mente sazia
e si frenava con fatica l'ira
contro chi ci mandava allo sbaraglio;
forse per guadanare qualche lira
metteva la vita altrui a repentaglio. .....(1524)

Come rovine dell'ultima guerra
restava testimone quell'ammasso
di ritorte lamiere, verso terra
col bordo ora più alto ora più basso.
Mai le disgrazie vengono da sole
e, quando penso a ciò che dopo accadde,
torna la rabbia ed il cuore mi duole,
rivedo il volto giovanil che cadde,
l'irrefrenabil sfracellante volo,
quel mucchio d'ossa sotto umile tela
su quell'ostile, rugginoso suolo,
risento l'urlo che ancora mi gela. ...(1536)

L'ordine fu di rinforzare i ponti,
nessun si mosse ma ognuno fu sordo,
e chi contava fece male i conti,
l'ispezione ci fu, ben mi ricordo.
A ruota d'ispezion venne l'inchiesta
come d'usanza lenta, ma sincera,
i galletti abbassarono la cresta
e per qualcuno giunse la galera.
L'uomo non era più solo un arnese,
l'utensile che s'usa e poi si getta,
anche se a caro prezzo, a proprie spese,
prendea coscienza di ciò che gli spetta... ..(1548)

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