giovedì 14 gennaio 2010

(33) mi fece strada..1085/1120

la linfa m'aspirò dal più profondo



Mi fece strada, una linda stanzetta
mi s'aperse, modesta ma ordinata,
tenue la luce, piano, senza fretta,
dalle sue vesti sgusciò delicata,
sì candida e sensuale, aprì le braccia,
mi vide tentennare allor, seduta,
m'accarezzò sul petto e sulla faccia,
si preparò ad esser posseduta. (1092)

Un minuto bastò, forse un secondo
quel corpo caldo, al suo solo contatto,
la linfa m'aspirò dal più profondo
così inebriato fui e soddisfatto.
Non mi sentii ne sporco ne macchiato,
ne la coscienza fu da morsi rosa,
pagai la tassa del dolce peccato
senza rimpianto, ma vertiginosa
un'estasiante, nuova sensazione,
nuova esperienza alimentò il bagaglio
che trascinavo con ostinazione
senza oscillare pur se con travaglio. (1104)

Tornai a mescolarmi tra la gente
in quel via vai confuso, ininterrotto,
non ero più quel fanciullo innocente;
l'incantesimo era di scatto rotto.
Rientrai a casa, raccontai l'evento
a Franco che pension mia divideva,
lui si scandalizzò, restò sgomento,
al mio racconto quasi non credeva. (1112)

-Ma come può un ragazzo che è educato
ai più sani principi, all'ACLI iscritto,
insozzarsi così d'un tal peccato
e continuare a camminare dritto?
Moralista integerrimo costui,
non tollerava nessun cedimento,
era due lustri avanti a me, percui,
il suo vivere era il regolamento. (1120)

1 commento:

Anonimo ha detto...

le racconti che sembra di essere lì.lucia.♥