venerdì 22 gennaio 2010

CAPITOLO VENTESIMO

e, appena chiusi, sempre una fanciulla
mi deliziava con il suo splendore,
riaperti l'occhi spariva nel nulla.



CAPITOLO VENTESIMO

Centosessantasettesima mortai,
minuscola ma tenace compagnia,
eravam compatti, uniti più che mai,
e, quasi coglievamo in allegria
le semenze dei nonni che ogni sera
c'inquadravano tutti in mutandoni,
una scopa per fare da bandiera,
elmetto in testa, ai piedi gli scarponi,
e si marciava con grande fracasso
in quella camera non tanto grande
e, quando ci facean battere il passo
saltavano, vibrando, su le brande. ...(2586)

Devo dire che si mangiava bene,
non più lordi vassoi ma dentro il piatto,
e, s'eran pure le scodelle piene
non rimaneva nulla per il gatto.
Aria frizzante ma stuzzicarella
c'apre le nari e riempie i polmoni,
stimola l'appetito e la favella,
ti fa bere, mangiar cantar canzoni;
chino sotto il mortaio canti poco,
il fiato se ne va, ti vien l'affanno,
anziché aria par che respiri fuoco
e l'occhi verso terra chini stanno; ...(2598)

tu non t'arrendi mai perché i tuoi nonni
mai l'hanno fatto, ne l'hanno i padri tuoi,
più non potresti dormir lieti sonni,
resisti; resisti; arrenderti non puoi.
La giovinezza è carica d'orgoglio,
l'orgoglio mai si sposa con la resa,
qualunque sia da superar lo scoglio
la fiamma dell'osar rimane accesa. ..(2606)

Non tutti i giorni caricavam mortai
ne come a Mondovì or si correva,
meno frenetica la vita di Tai
e, la malinconia spesso esplodeva;
vedere villeggianti spensierati
attendarsi nei boschi, sotto i pini,
quei vellutati ed infiniti prati
che invitavano a togliersi i calzini,
godevan l'occhi ma soffriva il cuore
e, appena chiusi, sempre una fanciulla
mi deliziava con il suo splendore,
riaperti l'occhi spariva nel nulla. (2618)

1 commento:

Anonimo ha detto...

immagini di vita reale ben descritte ♥