mercoledì 20 gennaio 2010

( 66) CAPITOLO DICIOTTO

L'uomo è chi lotta, l'uomo è chi conquista,
combatte, soffre, insiste oppur s'arrende,
ma che comunque segue la sua pista,



CAPITOLO DICIOTTESIMO

I primi tempi tutto pare un gioco,
anche il cambiar divisa ogni adunata,
ma tutto è bello quando dura poco,
l'imposizione poi è sempre ingrata.
Per venti giorni non s'aprì il portone,
venti giorni a mangiare pane e pane,
tre o quattro canolicchi la razione
in broda da schifar persino un cane,
mi resi conto cos'è la prigione
così, di notte, le luci lontane
di lunghi treni verso la stazione
dimostravan che libertà rimane ..(2360)
grande conquista da essere difesa,
e forse, proprio per difender ella
di prigioniero subivo l'offesa;
ahi! Quando manca libertà è più bella.

Passavo notti, pur se stanco morto,
ad ascoltare l'acuto richiamo
di ogni treno, fosse lungo o corto,
per dirgli: Va da lei, dille che l'amo!-
Ahi quanto pesa per Amor distanza
sia chilometrica o sia temporale,
epistolar tepor di circostanza
intiepidiva appena il grande male. ..(2372)

-Il militare serve a farti uomo!-
Sentivi dire a volte dalla gente,
ma forse l'uomo chi è? Colui ch'è domo?
Che deve subir senza contar niente?
L'uomo è chi lotta, l'uomo è chi conquista,
combatte, soffre, insiste oppur s'arrende,
ma che comunque segue la sua pista,
se crede a un ideale questo difende. ..(2380)

-Qui non devi pensar!- disse un tenente,
-Rispondi sempre sì, sbagliato o giusto!-
Come può un uomo se non è demente
viver così senza sentirsi frusto?
Passaron venti giorni e quel portone
s'aprì per darci la libera uscita,
come puledri che non han padrone
ci parve di godere nuova vita. ...(2388)

Nessun commento: