lunedì 18 gennaio 2010

(53) Come per gli...1829/1868

Bella la vidi come nel ricordo,
bella, ma bella come lo son tante,
quel cuor che tanto palpitò fu sordo,



Come per gli altri venne il turno mio
che senza drammi feci la valigia,
or quella terra, prima dell'addio,
l'attraversai per carpirne vestigia.
Le sugherete qual selve dantesche
m'apparvero nella loro imponenza,
scarnificate braccia, gigantesche,
come dannati nella penitenza
erano al ciel protese, tali selve
infinite parevano al passaggio
che, pur se vuote di feroci belve,
il penetrarle chiedeva coraggio. ...(1836)

Tanti i chilometri senza villaggi,
nessuna casa ne segno di vita,
moderna strada, arcaici paesaggi
rudi confini alti quattro dita
di sassi tortuosamente ammassati,
inconcepibil strana divisione
che fatta chissà da quali antenati
all'apparenza senza cognizione. ...(1844)

A Porto Torres giunsi verso sera
qui mi sembrava stare in "continente"
andai al petrolchimico che c'era
per lavorare, non si fece niente,
allor per Genova ripresi l'onda,
nel cuor sembrò riaprirsi la ferita
che s'era aperta là, su quella sponda
due anni prima e credevo guarita. ..(1852)

Per un giorno girai tutto quel porto
ricercando una nuova occupazione,
poi, la rividi, senza essere scorto,
e quella fu la vera guarigione,
Bella la vidi come nel ricordo,
bella, ma bella come sono tante,
quel cuor che tanto palpitò, fu sordo,
bella ma basta, nulla di importante. ..(1860)

Era chiuso un capitolo di vita,
fu forse per capriccio del destino
che dichiaravo chiusa la partita
là sul luogo dove iniziò il cammino.
Senza lavoro, chiusa la trasferta,
Pegli, Trecate, Roma, la Sardegna,
sempre una casa m'aspettava, aperta,
col focolare mai senza la legna. ....(1868)

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