mercoledì 13 gennaio 2010

(28) Senza sentire...911/946

mai generosità spara alla gente
che festeggia felice il primo maggio.


Senza sentire famigliar calore,
senza trasferta, una vita emigrante,
magra la paga, ma parecchie le ore,
un chiodo fisso sempre più costante,
portare al nord tutta la sua famiglia
per riscattarla da antichi retaggi,
troncare la tenace, arcaica briglia
che tiene al morso gli interi villaggi. (918)

Era pesante il prezzo del riscatto
ma senza inchini, senza baciamani,
senza paura di subire ricatto,
soffriva oggi per godere domani.
Avara terra ma pur sempre amata
e spesso un canto di malinconia
accompagnava l'attiva giornata
mischiando verità alla fantasia. (926)

Cantava d'un Giuliano generoso
che al banditismo ingiustamente spinto
visse alla macchia e qui trovò riposo
dal tradimento di un congiunto vinto.
Storia che conoscvo differente,
solo al finale identico il passaggio;
mai generosità spara alla gente
che festeggia felice il "primo maggio". (934)

Potere fa di povertà strumento,
l'adopra poi lo getta quando crede,
affilata la lama, un bel momento
la spunta, la sotterra, più si vede,
ma dal sepolcro germoglia leggenda
che ognun dipinge come vuol vedere,
sì che sicario d'oscura vicenda
può trasformarsi in generoso alfiere.
Cantava il manovale, e di bandito
mai si parlava nel lento lamento,
forte il disprezzo per chi ebbe tradito
che a sua volta dal potere fu spento. (946)

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