domenica 18 dicembre 2011

EPILOGO (4267--4314)



Si siede sui ricordi l'operaio
e ripercorre tutto il suo passato,
sente il freddo nell'ossa di gennaio
ma si ritiene lui un privilegiato.
Ha vissuto una vita con passione
maturando in età ancor giovanile
na discreta dignitosa pensione
che ora lo fa sentire quasi un vile
agli occhi dei suoi figli che precari
sono senza certezze né diritti,
senza regole fisse, senza orari,
han perso tutto standosene zitti,            4278

e s'aggrappano a quel paracadute
nato per sostenere la vecchiaia
di quelli che indossarono le tute
con l'orgoglio della classe operaia.
Classe operaia vista con sospetto
e sempre più ridotta, decimata
da alternative futili ad effetto,
senza sostanza; nebbia colorata
per nascondere il vuoto che c'è intorno,
quella futilità che si sbandiera
come necessità, giorno per giorno,
e a notte porta prima che sia sera.          ...4290

Lui c'è arrivato a sera e se la gode
abituato com'è a goder con poco,
serenità che a qualc'un altro rode,
gente stressata che alimenta il fuoco
del malcontento che dovunque cresce
rintuzzato dalla smania d'avere
e, quando soddisfar non si riesce,
in frustrazione si sente cadere.       .. .  4298

Il mondo corre senza saper dove,
lui non s'affanna perché è già arrivato,
gioca coi nipotini, si commuove
se sul P.C. c'è un cartone animato,
ricco non è ma non se ne dispiace
è ritornato ad essere bambino,
se le vampate d'amore or sono brace
la nonna tiene sempre a se vicino,
sta sempre lì sua moglie, lì al suo fianco
la sua compagna d'una vita intera    -------10000
ha condiviso sia la gioia che il pianto
e, quando pensa a quella primavera
che lo vide fanciullo a gambe nude
davanti casa sul greto del fiume,
pensa a quel paesello e gli occhi chiude
e dentro il cuore ci si accende un lume..     4319

18 dicembre 2011

POEMA
dell'ultimo operaio
composto da due libri
per versi complessivi 10.006
Diecimilaseiversi, iniziato nel 1985, terminato il 18 dicembre 2011

FINE

sabato 17 dicembre 2011

Dopo tre giorni.....(4235--4266)



Dopo tre giorni, come aveva detto,
sale dal presidente al Quirinale,
ad aspettarlo, con poco rispetto,
la folla come fosse a carnevale
gli grida insulti, getta monetine,
torna alla mente Craxi, il suo maestro,
allor che tangentopoli ebbe fine
quando la lega sbandirò il capestro.        ...4242

Un'epoca s'è chiusa, finalmente,
c'è da aspettarselo un colpo di coda
fin quando non saran le luci spente,
per quanto possa rimestar la broda
ormai s'è inacidita, è da buttare,
siamo già così tanto intossicati
che solo in aria nuova puoi sperare
ma non è detto che ci siam salvati,
e lui s'è tanto offeso per le grida,
voleva forse egli essere pregato
di rimaner? Ma ormai nessun si fida,
come disse la moglie: E' un ammalato!          4254

Lui si lamenta per quattro fischiate
quando l'amico suo dentro una tana
è stato massacrato a schioppettate;
democrazia tutto lei ti perdona!
Dopo otto mesi di bombardamenti,
una guerra civile, alimentata
dai paesi occidentali più potenti,
la fine di Gheddafi è arrivata.
La storia insegna che la dittatura
bisogna chiuderla con un taglio netto,
vivo il tiranno può esser seccatura
per chi lo ha foraggiato e pur protetto.      4266   (9958)

giovedì 15 dicembre 2011

Se impavido lui resta al sentimento (4191..4234)



Se impavido lui resta al sentimento
che sempre più lo isola e condanna,
se un suo mercato ha fatto il parlamento,
se la mgistratura invan s'affanna
per incastrarlo con mille processi,
ma, con leggi ad personam fatte all'uopo
irride tutti e fa passar da fessi,
qualunque si prefigga ottien di scopo.
Lui, che sbeffeggia chi lo contraddice
e affronta il mondo come barzelletta,
che chi lo avversa tratta da infelice
è stata una risata quella saetta
che l'ha all'improvviso fulminato:    4203

- Berlusconi che cosa ha garantito?-
la Merkel Sarkosy se l'è guardato,
lui ha sorriso, quasi divertito:
-Cosa può garantir?- Sembrava dire,
-Ma ancora c'è qualcuno che ci crede? -
Qualche italiano s'è visto arrossire
per la vergogna oppure per la fede.
La vergogna chi, nonostante tutto,
l'ha usato per i suoi lucrosi affari,
chi senza seminar raccoglie il frutto
dice: - Tanto non puzzano i danari!-    4214

La vergogna di chi legge il Vangelo
e ha dovuto allargar tanto la cruna
perché passasse il cammello in cielo,
si scansa or da chi fugge la fortuna.
Quella risata è stata anche il messaggio
per quei pochi già sopra il trampolino
a cui tuffarsi mancava il coraggio
come benzina che aspetta il cerino.
Non ci sono più i numeri stavolta,
ammetterlo non vuole ma pur deve,
vorrebbe chiamar tutti alla rivolta,
chi ha passato la sbornia ormai non beve.   4226

Le dimissioni van cotte e mangiate
ma lui, per rimanere sulla scena,
annuncia prima che saranno date;
com'è sua usanza, per  l'ora di cena
entra nelle famiglie col messaggio
ripetendo le identiche parole
di quando cominciò il suo lungo viaggio
avendo da mostrar macerie sole.           4234....9926

mercoledì 14 dicembre 2011

Nel corteo serpeggia la paura ..(4147-4190)

Roma; disordini durante manifestazione 15 ottobre 2011


Nel corteo serpeggia la paura,
si sfascia, si rovina, si distrugge,
il fumo nero il cielo già ci oscura,
l'orda impazzita minacciosa fugge,
s'è sparpagliata per via Merulana
lasciando fuoco e fiamme alle sue spalle;
San Giovanni pel popolo è lontana,
nella guerriglia già la piazza bolle,
Qui c'è la polizia come se stesse
ad aspettar la battaglia finale,
sembra fosse già scritto, si sapesse
l'esito già scontato e criminale.       4158

San Giovanni è un campo di battaglia,
molotov lacrimogeni, sassate,
violenza gratuita è da canaglia;
cosa cogli se semini patate?
Han seminato facili illusioni
disprezzando colui non asservito,
privilegiando sempre i mascalzoni,
dove c'era unità messo l'attrito,
hanno distrutto regole, i contratti
stracciati come fosse carta straccia,
tra le generazioni rotto i patti,
il merito han vestito da donnaccia.       4170

Queste son cose vecchie come il mondo
ma altrettanto lo son le ribellioni
giustificate o no, non star giocondo
se calpesti degli altri le ragioni.
Quel giorno a Roma non c'è stato il morto,
bisogna ringraziare la fortuna
stavolta il mondo si sarà accorto
che non c'è più il miele sulla luna?
Ma il mondo è assai distratto e scordarello
non è passato tanto, a via Del Corso
come quest'oggi successe un macello
tutto rimosso senza alcun rimorso.   4182

Si digerisce e chiodo schiaccia chiodo,
ciò che poteva essere protesta
l'alibi diventa in questo modo
contro l'opposizione che molesta
colui che fa la vittima e magari
gode per aver tolto l'occasione
di riempire la piazza agli avversari;
si parla or solo della confusione.     4190.......9882

lunedì 12 dicembre 2011

Mentre la gioventù non ha futuro (4107..4146)

Manifestazione Indignados Roma 15 ottobre 2011




Mentre la gioventù non ha futuro
si scopron ricchi guadagnar miseria,
e i capitali mettere al sicuro
oltre confine; la situazione è seria.
L'indignazione cresce finché a Roma
la società civile fa l'appello,
ognun da se sena bandiera o idioma,
si chiede che nessun metta il cappello.
é una giornata limpida d'autunno,
sembra che Roma sia vestita a festa,
sembra svegliarsi dopo un lungo sonno,
più che rabbiosa è ironica protesta.        4118

Alla partenza tutto sembra liscio
ma una pattuglia con i caschi in mano
come centuria militar del fascio
m'ha fatto sospettar ordito piano.
Servizio d'ordine non organizzato
dai promotori la manifestazione,
senza partiti, senza sindacato,
facile innescar la confusione,
ma i poliziotti armati fino ai denti
in difesa dei luoghi di potere
avrebbero potuto stare attenti,
bastava controllar le squadre nere.     4130

A via Cavour già le prime avvisaglie
che non sarà un'allegra passeggiata,
ma si continua ad allentar le maglie
sulla centuria bene organizzata
che giunta al Colosseo il casco indosssa,
non ci son dubbi più sulle intenzioni
ché già la gente, chiaramente scossa,
tenta di contrastar quelle fazioni.
Se sei armato solo d'ironia
che fai contro i bastoni e i sampietrini?
quello è il compito della polizia
protegger dai violenti i cittadini
che vogliono sfilare in santa pace
ma in Labicana già parte l'assalto,
la teppa che è compatta, fatta audace,
con le auto fa i falò lì sull'asfalto.      (4146)-9838

CPITOLO VENTISETTE II (4067..4106)

lui; e soltanto lui è il presidente


Il mondo arabo è tutto in movimento,
ormai nulla sarà com'era prima,
in Occidente tutto un gran fermento,
non si capisce dove sta la cima.
Nel ribollir frenetico del mondo,
la vecchia Roma è cheta, tutto tace,
nel migliore dei mondi, assai giocondo
"candido" il presidente si compiace
come un Grande Fratello, sorridente,
appare sullo schermo ogni momento:     
- La crisi è un'invenzione della gente
di me invidiosa, il popolo è contento!-       4078

Se i giovani non hanno prospettive,
i padri loro perdono il lavoro,
chi ci governa sulla torre vive
e non si degna d'ascoltare il coro,
ma, nonostante si dipinga il quadro
con colori pastello, illuminati,
l'imbonitore ormai non più leggiadro
perdendo i colpi ha perso i deputati,
ma lui li compra, lui non si scoraggia,
l'ottimismo in persona, circondato
da una corte d'adulator servaggia
il solo che salvar possa lo stato.        4090

Or che da tante parti fischia il vento
si sveglia pur chi beatamente dorme,
Candido non vuol crederci, è sgomento;
-Prometto che faremo le riforme!-
Non si rassegna a scender dalla torre
per ascoltar gli umori della gente,
anche i consigli degli amici aborre;
lui; e soltanto lui, è il presidente!
Quel popolo che seppe alzarsi in piedi,
che conobbe il miracolo italiano,
pien di rabbiosa acredine lo vedi
contro uno stato che sente lontano,
la politica che ha favorito i furbi,
quella dei privilegi e dei condoni
del "lasciar fare" pur non si disturbi
il conducente; è cricca di ladroni.      4106     9798

domenica 4 dicembre 2011

Le tragedie si caccian dalla mente ..(4031 - 4066)



Le tragedie si caccian dalla mente
allor son destinate a ritornare
come alluvione che ingrossa il torrente
trascinando ogni cosa fino al mare,
passata la burrasca col badile
si spala il fango ricercando i morti,
s'impreca col destino cieco e ostile,
si "spara" ai governanti maleaccorti
che non hanno previsto la sventura
e si rammenta allora che in passato
già s'era ripetuta la sciagura;
è un fil già visto, già tutto scontato,     4042

così Parigi torna a esser tranquilla,
nessun ci pensa più, tutto è rimosso,
passato un anno scoppia la scintilla
nella Londra tranquilla, il cielo è rosso
come a Parigi illumina le notti,
quartieri interi in fiamme, il coprifuoco,
un copione già visto, vetri rotti,
incendi ed esplosioni, sembra un gioco
un cine catastrofico ma è reale,
e l'umore che cova sotto traccia
si tenta a soffocar ma quando sale
è come incontrollabile minaccia.      4054

Scoppia il Nord Africa, protesta la Spagna,
se Londra brucia Atene si rivolta,
fino oltre Atlantico s'è spinta la lagna,
sotto Wall Street si schierano a raccolta
quegli indignati contro il dio danaro,
qui tracce non ci son ma i manganelli
si fan sentire in modo forte e chiaro
perché il popolo, ovunque si ribelli
sempre contro si troverà gli sgherri
pacifica pur fosse la protesta,
ma tutti non potran mettere ai ferri
perché se il fiume esonda non s'arresta.    4066 (9768)

sabato 3 dicembre 2011

Una protesta giusta... (3991..4030)

Parigi, la rivolta delle Banlieue; autunno 2005




Una protesta giusta e sacrosanta
che era latente ma volutamente
tenuta a soffocar da chi si vanta
di star nel mondo giusto e intelligente.
-Lasciateli sfogar tanto vedrete
roba di gioventù, si stancheranno!-
Ma la protesta si diffonde in rete
non si può più nascondere l'inganno.   3998

Politicanti refrattari e ciechi
tentano di placar, d'arginar l'onda,
prigionieri di corruzione e sprechi
incuranti se la barca s'affonda.
Certo la dittatura è più cruenta
ché ha gli anticorpi la democrazia
per arginar la piena più violenta,
ma non pensare sia innocente e pia,
te l'ha mostrato in Grecia, una nazione
spinta dai governanti al fallimento,
quel popolo indignato e con ragione
se ha fatto fuoco e fiamme è stato spento     ...4010

e costretto a pagre per i danni
fatti da chi non pagherà mai pegno
perché a differenza dei tiranni
democrazia pur supera lo sdegno
con la scusante che sono stati eletti
si fanno del consenso un'armatura,
da leggi fatte all'uopo son protetti
e reati fanno con disinvoltura.     .... 4018

Stanno seduti sulla polveriera
e basta una pur minima scintilla;
bolle la rabbia nell'Europa intera
non sempre basterà la camomilla.
Parigi s'incendiò per un pestaggio,
per notti e notti le periferie
d'emarginati furono l'ostaggio,
fiamme, devastazioni e pur razzie.
Come una guerra parea non finire
ma tutto passa, allora i riflettori
si spengon sulla scena, quelle pire
dalla memoria se n'escono fuori.     4030  (9732)

lunedì 28 novembre 2011

La Gran Bretagna...3951-3990



La Gran Bretagna, visto l'intervento
in difesa della democrazia
ma pensando al petrolio, in un momento
si butta nella mischia e così sia.
e bombe e bombe là su quel deserto,
Bengasi liberata, asserragliato
a Tripoli il ducetto ormai è certo
d'avere il suo destino già segnato.
L'amico ricevuto in pompa magna
si deve ripudiar per convenienza,
ognuno vuol scalare la cuccagna
esserne esclusi non si può...pazienza!     3962

Divisa in due la Libia, non si smette
di bombardar ma la notizia tace,
se fossero pur bombe benedette
pensare a chi sta sotto non ci piace.
Sullo Yemen si sposta l'obiettivo;
la stesse azioni da Gheddafi fatte
Hassad le compie in Siria, ma il "cattivo"
s'accusa sì, però non si combatte.
Ci pensi e ti domandi se a Damasco
non han diritto alla democrazia,
ovunque stan gli sgherri con il casco
al soldo dei governi e in sintonia.     9674

Tali fermenti in popoli dormienti,
la gioventù che va incontro alla morte
per chider radicali cambiamenti
senza una guida che sia chiara e forte,
in un tam tam spontaneo, improvvisato
come un incendio che s'allarga al vento,
nel cuor dell'occidente è propagato
mettendo a fuoco un nuovo movimento.
Come da un lungo sonno risvegliati
con tende e sacchi a pelo sono scesi
nel centro di Madrid, sono indignati
contro un sistema che li ha sempre esclusi.
Non ci sono bandiere di partito
tra quella folla giovane che aumenta
e il mondo guarda quasi divertito,
sembra folklore perciò non si spaventa.   3990  (9692)

sabato 26 novembre 2011

CAPITOLO VENTISEI II .3906-3950

Che fu abbracciato, la mano ebbe baciata
dal nostro presidente disinvolto





Mentre la crisi gela l'occidente
l'Africa che s'affaccia al nostro mare
s'infiamma all'improvviso, prepotente
la rivolta nessuno può fermare,
regimi inossidabili, tiranni
accolti ormai da tutti con favore
nel mondo diplomatico d'inganni
che si tappa il naso al cattivo odore,
ma un popolo può sopportar la fame,
può sopportar gli stenti, la miseria,
non un regime corrotto ed infame
d'una cricca d'amici poco seria,
così Mubarak s'è dato alla fuga,
da tutti abbandonato a triste sorte,
in piazza ancor quel sangue non si asciuga
che già si torna a seminar la morte.       ......3922

"Non è un pranzo di gala" a tutti è noto
cambiare il mondo con rivoluzione,
ma se un tale processo è messo in moto
comunque sia cambia la situazione.
Liberato l'Egitto, in Tunisia,
dov'è scoppiata la prima scintilla
con la guerra del pane, fugge via
il dittatore e la speranza brilla.
Ora tocca alla Libia empir la piazza
ma qui capisci che sarà più dura,
Gheddafi è un dittator di un'altra razza,
uno che del terror non ha paura.              ........3934

Quel dittatore che in grande parata
a Piazza di Siena venne accolto
che fu abbracciato, la mano ebbe baciata
dal nostro presidente disinvolto,
circondato da amazzoni guerriere,
forte della gran massa di petrolio
che aveva sotto i piedi, con piacere
spavaldo si mostrava pien d'orgoglio.
Gheddafi non mollò, lui era un duro
e Silvio dichiarò:- Non m'intrometto!-
ma Sarcosy per essere sicuro
che la rivolta sortisse l'effetto
con il pretesto d'aiutar la gente
che atrocemente era bombardata,
bombe su bombe aggiunse prepotente;
una guerra che mai fu dichiarata.        .....3950..(9652)

Tu eri come lui..3871-3906

Il mondo è sotto un unico sovrano,
il danaro, malattia e medicina,



Tu eri come lui, non lo ricordi?
Quando lui soffre soffre in compagnia,
tu soffri solo e il fegato ti mordi
chi t'ha portato in su or scappa via.
Quindici, venti ore hai lavorato,
non conoscevi più giorni di festa,
hai lavorato tanto, hai guadagnato
ma anche speso, nulla più ti resta.        .....3878

Pensavi che durasse all'infinito
quell'euforia di facili guadagni,
sei prigioniero, un muro di granito
ti opprime tra gli inascoltati lagni
e intorno a te il mondo non si ferma,
il tempo corre con le sue scadenze,
è un unico ingranaggio, la conferma,
piange New York le amare conseguenze
si ripercuotono a Londra o a Milano,
dal Giappone all'America alla Cina
il mondo è sotto un unico sovrano
il danaro; malattia e medicina
e i governanti stanno al suo servizio,
democratici siano o dittatori,
tutto va bene basta che il giudizio
aggrada al capitale e a lor signori.  ....3894

Cosmopoliti e anonimi lor sono,
decidon l'andamento dei mercati
cinicamente, dall'ignoto trono,
senza scrupolo d'affossar gli stati.
Fiaccata ormai la classe proletaria
la conquista d'umane condizioni       ......3900
adesso è divenuta planetaria;
la lotta è guerra tra generazioni.
Generazioni negli agi allevate
protette dal benessere paterno
raggiunta ormai la soglia dell'estate
hanno il timore di non veder l'inverno.    ...3906..(9608)

mercoledì 24 agosto 2011

Non son chiare le cause...3819---3870



Non son chiare le cause ma capisci
quanto il momento sia di quelli gravi
dal bombardar mediatico e, patisci,
sei impotente, chissà se te la cavi.
Una parola che mette paura
la "recessione": se non si produce
le fabbriche van verso la chiusura,
l'occupazione allora si riduce,
chi non lavora non avrà salario,
chi non guadagna non potrà comprare,
il cerchio si restringe e il proletario
non ha più forza, non può più comprare.   (3830)

"Proletario" parola ormai desueta
volutamente spinta nell'oblio
da chi l'usò un giorno da cometa,
nessun più vuol sentirla caro mio,
al liberismo questa non serviva:
- Non devi accontentarti del lavoro
prestato ad altri!- La partita IVA
ha promesso ad ognun maggior decoro.
Or tutti commercianti od artigiani
n'un mondo senza regole, allo sbando,
niente gregari, tutti capitani,
tutti padroni ed ognuno al comando.   (3842)

Ordunque, se era il mondo proletario
sorretto da una legge solidale,
il nuovo mondo non ha più l'orario,
e con sospetto vede ogni rivale
Spietata concorrenza che ti stressa
e del danaro schiavo ti riduce,
nella spiral svanisce la promessa
di società più libera e felice,
nell'illusion di facili guadagni
hai azzardato debiti onerosi
che un tempo non potevi, ora ti lagni
ma indietro ritornare ormai non osi.  (3854)

Non osi ormai, nemmeno lo potresti
perché hai provato l'euforia del soldo,
tornare agli stipendi più modesti
di salariato, men saresti baldo
agli occhi della gente, che se un tempo
sopportavi la vita più spartana,
or troppe son le cose messe in campo
cose che non speravi alla lontana
quand'eri proletario, ora la rabbia
ad invidiar ti porta chi sereno
senza pensieri appar. Credi non abbia
problemi pure lui? Ne avrà di meno,
o forse se ce l'ha non li sbandiera
ai quattro venti ché la sofferenza
ha sopportato per na vita intera
abituato per forza all'astinenza.     (3870-----9572)

lunedì 22 agosto 2011

e la barca galleggia..3775...3818



E la barca galleggia nell'attesa
di fare approdo al mitico Eldorado
mille volte promesso, sta sospesa
la speranza nel crescente degrado.
Guai dubitar soltanto della rotta,
della protesta guai alzar la voce,
soltanto a far domande si complotta,
guai contestare pur se sottovoce.    (3782)

Dal popolo sovrano incoronato
si sente un Dio, si sente onnipotente,
scurrile nel linguaggio, un po' sboccato,
piange il mondo? Lui sempre sorridente,
e i servi sciocchi a fare da contorno,
considerati i giornalisti ostili
si tenta di levarseli di torno,
non si risponde se non son servili.  (3790)

Tra le tante promesse ripetute
in anni ed anni, l'unico problema
sempre affrontato e ancor se ne discute
è la "Giustizia", ma, per quanto rema
c'è sempre qualchedun che rema contro,
allor si sforma: - Con tanti sodali
non si riesce a terminare lo scontro
coi loschi magistrati criminali? -
E mentre il Dulcamara imbonitore
insiste a presentare i suoi prodigi,
di solidarietà ogni valore
s'è perso nei meandri cupi e grigi
d'un individualismo esasperato.
S'è risvegliato il mondo all'improvviso
scoprendosi un pallone assai gonfiato
pericolosamente in alto assiso.    (3806)

Non potrà mai entrar negli ingranaggi
della speculazione finanziaria
la poesia, però, certi messaggi
pur se incompresi ti tolgono l'aria.
Quando falliscon banche e i cittadini
perdono investimenti fatti in borsa
e non si vedono argini o confini
allo tsunami che invade di corsa
imprese grandi e piccole, i governi
presi dal panico corrono al riparo
per salvare gli ex dei, già padreterni
colpevoli del piatto tanto amaro.   (3818)
..........................................................

sabato 20 agosto 2011

CAPITOLO VENTICINQUE.II...3727 - 3774

Quando tu pensi d'esser giunto al fondo
ancor sprofondi e il fondo non lo vedi
allor ti chiedi: Ci sarà nel mondo
un punto da poter poggiare i piedi?


Quando tu pensi d'esser giunto al fondo
ancor sprofondi e il fondo non lo vedi,
allor ti chiedi: Ci sarà nel mondo
un punto da poter poggiare i piedi?
Mentre crescon gli stenti il malaffare
s'ostenta senza più scrupolo alcuno,
come l'acqua che corre verso il mare
ed impedirlo non potrà nessuno,
la corruttela oramai ha dilagato
nei cuori, nelle teste e nella mente,
per legge si cancella ogni reato
e a delinquere non si rischia niente.   (3738 / 9446)

La corruzione è un po' in ogni dove,
sovente al nepotismo s'affratella
dov'è il potere, nessuno si smuove,
tutto è scontato ormai, nè si ribella
la gente, è assuefatta a tale andazzo
che tutto digerisce, ma il marciume
uscito dall'interno del palazzo
su un mondo depravato ha fatto lume.
Neppur la più malata fantasia
poteva immaginare i baccanali
tra governanti e cortigianeria;
depravazione al posto d'ideali. (3750)

In un contesto complice e servile
dove all'imperatore si concede
qualunque porcheria, cuor gentile
il cittadino, guarda ma non vede.
Neppure il clero che della morale
sventola la bandiera sugli altari
indignarsi non vuol, ma solidale
si mostra e tace col "re di danari",
così che un omuncolo rifatto
vanesio ed immorale si crogiuola
nelle sue malefatte; non c'è scatto
nella sua cerchia, non una parola. (3762)

E, se c'è pur qualcun che si lamenta
si taccia da invidioso, disfattista,
guai smorzar l'illusione; non va spenta
la speranza d'entrare tutti in pista,
così chi studia vien mortificato,
basta essere una femmina prestante
per aspirare ad esser deputato,
forse ministro, anche se ignorante.
Genitori che spingono le figlie
ancor minori, ad essere carine
e a soddisfar le depravate voglie
di fatui gerarchetti di regime.      (3774 /9482)

domenica 7 agosto 2011

Se un Dio giusto...(3683...3726

Dio! Com'è chesi può mai sopportare
che il deserto si sbrani le persone
colpite pur nell'atto di pregare
......................................


Se ci fosse un Dio giusto non potrebbe
sopportar le ingiustizie degli umani;
non dir che il male giustificherebbe
il gioir del bene, sono detti vani.
Dio! Com'è che si può mai sopportare
che il deserto si sbrani le persone
colpite pur nell'atto di pregare
in macabra ed orrenda processione,
sacrificali vittime a un progresso
che le respinge senza compassione
per il timor che venga compromesso
il ben raggiunto.. Contaminazione        ...(3694)
pericolo che possa provocare
la morte di valori già defunti,
la patria, la famiglia, e pur l'altare
già venduti, mangiati, unti e bisunti,
or li si vuole riportare in uso
e, guarda un po' chi sono i paladini?
Sono color che n'hanno fatto abuso
barattando i valori coi quattrini,
sono gli stessi che hanno la paura
di vedere svanire i privilegi.    ......(3704)

Già c'è l'odore della congiuntura,
gente senza virtù, vuota di pregi,
d'opportunismo s'indossò la veste,
il servilismo con l'adulazione;
e, furono solo armi come queste
a fargli conquistar la posizione.
Sono costoro che hanno creato i mostri;
e, sono gli albanesi tutti ladri;
i cinesi fanno i lavori nostri;
i rumeni violentano le madri;
i neri sono sporchi ed hanno fame.  ...(3715

Davanti alla fame la coscienza
ti rode, ti rimorde se un infame
proprio non sei; così quella presenza
preferisci evitar, Occhio non vede....
Ma se disturba a te solo il vederla
pensa a colui che con essa si siede
e ce l'ha nella carne, che il poterla
sconfigger prima che lei vincer possa
è una ragione di vita o di morte;
respingerli è un gettarli nella fossa,
è condannarli a na funesta sorte.    ....(3726)

Quel popolo che seppe...(3623- 3682)

t'abbandonasti alla falsa notizia
d'ipocrite chimere chè  il racconto
d'un mondo bello........................

Quel popolo che seppe esser gagliardo,
che seppe risanare le ferite
inferte dal potere, che testardo
pagando di sua tasca l'ha guarite,
sembra assopito in un sogno dorato
mentre fuori percuote la tempesta
lui dorme, non vuol essere svegliato,
sperando non finisca mai la festa;
ma ogni sogno prima o poi svanisce
ed un freddo mattino, la ragione,
t'interrompe quel sonno, ti stordisce
allora capirai la confusione
in cui sei giunto, arduo l'uscirne fuori,
e saran doglie allor, saran disagi,
saranno pene saranno dolori.     ..........(3637)

Allor rammenterai quali presagi
cogliere non sapesti per pigrizia
o forse per n'errato tornaconto
t'abbandonasti alla falsa notizia
d'ipocrite chimere, ché il racconto
d'un mondo bello, facili guadagni,
dell'ottimismo senza sacrifici,
d'un mondo facile, nessun che si lagni,
in allegria tutti e pur felici
per farti ingoiar la medicina
mentre spallavano a colpi di piccone
ogni certezza, ridotta in rovina.  ,,,,,,,,,,(3649)

Han costruito un mondo di finzione
or che la verità è venuta a galla
riccacciarla non puoi, allora imprechi,
ogni antica certezza ormai si spalla
se spallata non è..... Erano ciechi
quegli occhi che non seppero vedere
allor che lo potevan, quando il fumo
insufflato da chi regge il potere
t'ha inebetito ed al dolce profumo,
come al soave canto di sirene,
in quell'effluvio drogato, nell'oblio
caduto sei, cancellando le pene
per rinviarle ad oggi, ed ora addio!....
Ti domandi: Perché? Cos'è successo?
Mentre dormivi tu placidi sonni
il mercimonio, fonte di successo,
a reso ricchi i ricchi e tu t'affanni.     ....(3666)

Sembra tornato il tempo Sakespeariano
quand'era la virtù prostituita,
il merito mai divenia sovrano,
la meschinità spesso riverita,
ed il bavaglio s'imponeva all'arte.
Il tempo passa e sembra che la ruota
nel suo girar sempre le stesse carte
torni a servire, e, così remota
resta l'idea di un mondo più umano
dove l'uomo goder possa la vita,
dove il fratello all'altro dia la mano,
dove si aspetta chi arranca in salita,
ub contesto di simili, di uguali,
sapendo d'esser tutti passeggeri
in quest'arca sospesa di animali
oggi, domani, sempre come ieri.      .....(3682)