lunedì 25 gennaio 2010

CAPITOLO VENTICINQUE

Passo del Muraglione

ora il confine lo fa lo spartiacque
del passo cui Leopoldo eresse il muro,
sopra Castagno, là, dove Andrea nacque
e il nome suo legò per il futuro.




CAPITOLO VENTICINQUESIMO

Anche s'apparir può che resti ferma
il tempo mai rallenta la sua ruota,
la cadenzata vita di caserma
par ristagnante, ma pur essa nuota
e, del congedo, la bramata sponda
appare all'improvviso all'orizzonte;
senza stellette più nessuna ronda
recarti danno può, che beata fonte
la libertà rinata, il suo valore
solo il passero che da gabbia fugge
apprezzar può anche se il cacciatore
insidia il suo volare e pur distrugge. .(3246)

Della vita le insidie sono tante
ma, se ha radici ben piantate al suolo
l'albero regge al tornado gigante,
potrà spogliarlo, non portarlo in volo
Or che alla patria era reso il servizio
l'obbiettivo divenne la famiglia,
v'eran le fondamenta per l'inizio
importante non poggiarle su fanghiglia,
e, ripreso il girovagare antico,
il montare tubi, travi e capriate,
volto rividi di perduto amico,
tornarono a esser lunghe le serate. (3258)

Toccò alla capital di tutte le arti
ad esser tappa del nuovo cammino,
perla che dominò fin le mie parti
quando abbracciava tutto l'appennino,
ora il confine lo fa lo spartiacque
del passo cui Leopoldo eresse il muro,
sopra Castagno, là dove Andrea nacque,
e il nome suo legò per il futuro.
La stessa statale che Rocca taglia
scavalca l'appennino e lo discende,
nessuno v'è che a seguir lei si sbaglia
se Firenze raggiungere s'intende. ..(3270)

1 commento:

Anonimo ha detto...

conosco il Castagno d'Andrea e anche il passo del muraglione.
Descrivi molto bene le cose.
Lucia