giovedì 28 gennaio 2010

Sicuro il pane..4015/4054

Gino Giugni, padre dello Statuto dei diritti dei Lavoratori nel 1970

Non più timor d'aver mezza mesata
per infortuni oppur per malattia,
senza causa che non fosse provata
nessun poteva più cacciarti via


Sicuro il pane, anche se non molto,
a ridurlo ci pensavano le lotte,
mai fosse un mese completo il raccolto
ma tante le barriere ad esser rotte.
Alto il costo ma ne valse la pena,
sembrò quel vento non aver più fine,
penetrò ogni arteria ed ogni vena,
giunser le rose dopo tante spine. (4022)

Non più timor d'aver mezza mesata
per infortuni oppur per malattia,
senza causa che non fosse provata
nessun poteva più cacciarti via;
ridotto orario, raddoppio di ferie,
ogni diritto divenia conquista,
dure a morir son le antiche miserie
e mai di quelle è vuota la lista,
ne solo di pecunia orfane sono,
miserie antiche della sudditanza,
del subdolo adular servile e prono,
dell'arrivismo pieno di iattanza; (4034)

l'invidia per l'altrui meriti giusti
onorati con più lauta mercede,
rabbia per meriti ignorati e frusti,
o per gli onori in una indegna sede;
mille miserie, l'una all'altra opposta,
da tutte non si può essere immuni
e liberarsene sempre caro costa,
più dell'acciaio son dure le funi. (4042)

La soluzione di codesti mali
nell'egualitarismo parve colta,
finirono gli aumenti personali,
venne così l'anzianità travolta
e la capacità mortificata,
comunque ognun rimase solidale
conscio che l'unità, tanto bramata
un qualche sacrificio pur lo vale.
Ideal tensione, dove la coscienza
si spolverava delle ragnatele
tessute in anni bui dell'astinenza,
dell'altruismo si gonfiaron le vele. (4054)

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