martedì 26 gennaio 2010

CAPITOLO VENTISEI

quell'imponente mole, tanto audace
che trova spazio solo ai quattro venti




CAPITOLO VENTISEIESIMO

La risorgimental Torino piace
la reggia, i suoi castelli, i monumenti,
quell'imponente mole, tanto audace
che trova spazio solo ai quattro venti,
eppure qui non son le piazze avare
ne mancano gli ampi ed ombrosi viali,
perché mai tale opera condannare
come fanno con feroci animali?
Torino, la magnanima Torino
è seconda città meridionale,
l'auto per molti fu nuovo destino
e dell'auto Torino è capitale. .(3342)

Cosa comune nella periferia
udir fanciulli parlare calabrese,
così lontani dalla terra natia
dei loro genitori; il piemontese
raro a sentirsi, ma poi nei fanciulli,
solo quel "ne" ti dava l'impressione
fosse gente di su, ma erano nulli
certi giudizi nella confusione;
confusione di voci e di dialetti
ma ordine nel viver quotidiano,
anni eran quelli di grandi progetti
volava l'auto più dell'aeroplano. ..(3354)

Se la corrente si fa travolgente
da solo non puoi tu nuotarle contro,
convien lasciarsi andar, naturalmente
non farti trascinare troppo dentro
o rischio c'è d'annegare in quei flutti,
così, sospinto da nuova corrente
mi feci trascinar come fan tutti
e fu la prima mossa, la patente. ..(3362)

Riprendere il lavoro non fu duro
dopo diciotto mesi di divisa,
ma per tornare in aria, ve lo giuro,
non era più l'idea tanto decisa,
camminar su d'un trave a cavalcioni
attorcigliandovi le gambe intorno
come in cuccagna, su quei capannoni
specie nell'ora dopo mezzogiorno
allorché il vino nelle gambe scende,
dal lavoro è gravato l'intestino,
vigor corpo non ha, sonno ti prende,
lucidità è ridotta al lumicino. ..(3374)

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