venerdì 29 gennaio 2010

,CAPITOLO TRENTAQUATTRO

Per dimostrar l'abilità che aveva
si pose a capofitto, senza posa,
d'ogni altro in più produrre egli doveva,




CAPITOLO TRENTAQUATTRESIMO

Perché noi nel dolor ci s'affratella
e ciò sempre non vien l'altri momenti?
L'egoismo d'ognun spesso cancella
l'umane qualità che son presenti,
intrinseche nell'uom, come i difetti,
ma questi stanno a galla facilmente,
l'altre pesanti sono e s'è costretti
notarle rare volte solamente.
L'egoismo d'invidia è genitore
e questa, subdola, vaga tra le genti
rodendo fegati, spargendo livore,
specie dove vi sono concorrenti. ..(4394)

Il dipender comun diventa gara
quando si svolgono le stesse mansioni,
meriti altrui lascian la bocca amara,
ostacolo alle proprie aspirazioni
per chi carriera coltivare intende,
anche uno scatto di categoria
materia è che a volte si contende,
ciò basta a far d'invidia e gelosia
attrici della scena, e, con favore,
lor ritenendosi dei buoni registi,
i capi spesso fan da primo attore
e nascon farse ilari o drammi tristi. (4406)

Quello che vengo a raccontarvi ora
ritorna in me a spolverar tristezza,
storia d'umile gente, che lavora,
quando l'unione solidal si spezza.
Giovane, dall'infanzia travagliata,
capace del mestiere, come tanti,
famiglia sulle spalle appena nata,
tanta la voglia di passar davanti.
Per dimostrar l'abilità che aveva
si pose a capofitto, senza posa,
d'ogni altro in più produrre egli doveva,
ai capi piacque tanto tale cosa. (4418)

Fu l'occasion per rivedere i tempi,
per misurare questi avean le cavia
per correre di più v'eran l'esempi,
chi non reggeva s'accusava d'ignavia.
-Attento giovanotto o saran guai!
solo non puoi combatter contro tutti-;
-Bravo ragazzo, non preoccuparti, vai!
non son cattivi come sono brutti,
ti darem l'aumento non temere!-
E continuò a correr senza freno
verso quelle promesse lusinghiere
seminando tra i compagni veleno. (4430)

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