Senza una lira..5199/5250

Senza una lira terminò gennaio,
continuavano le allegre partite
e mai nessuno che procurasse guaio;
al fuoco eran salsicce abbrustolite,

Senza una lira terminò gennaio,
continuavano le allegre partite
e mai nessun che procurasse guaio,
al fuoco eran salsicce abbrustolite,
la croccante bruschetta profumata
tra bicchieri di casereccio vino
qual se pietanza fosse prelibata
ci riscaldava nel freddo mattino.
L'operaio, sulle sue curve spalle
sopporta tutto, forse per la storia
che mai data gli fu fertile valle,
e lui di ciò coltiva la memoria. (5210)

Altro mese passò, l'occhi eran rossi
a quei che persa l'unica risorsa
a chieder prestito venivan mossi
dalla necessità di stare in corsa;
alle esigenze si può mettere freno
ma pur mangiare una famiglia deve,
di acqua o luce non puoi fare a meno
ed il padron l'affitto vuol riceve,
ciononostante la disperazione
mai s'affacciò su quei pur tristi volti,
nell'unità trovavan l'occasione
di non pensare ai guai ch'erano molti. (5222)

Immaginatevi un ministeriale,
un commerciante od un carabiniere
due mesi senza paga; poco il male,
eppure io questo lo vorrei vedere!
Due mesi erano pochi rispecchiati
all'ignoto futur che ci attendeva,
passò pur marzo e fummo liberati
dall'obbligo che ancor non si scioglieva.
Liberi sì, di andare licenziati
ad aspettare che la burocrazia
ci confinasse tra i cassaintegrati;
nuova s'aperse inesplorata via. (5234)

Chi vorrebbe morir se vita ride?
Però quando il dolor la carne morde,
del tribolato viaggio, l'ardue sfide
pur d'evitar t'abbandoni alle corde.
Ricominciare è sempre un'avventura,
ma l'occasion mi giunse così lesta
che, se può far la novità paura,
per me si rivelò subito festa;
ne d'ozio ci fu tempo ne riposo
ma il caso volle s'aprisse un cancello
prima che l'altro ancor venisse chiuso;
nel temporale s'accetta l'ombrello. (5246)

mi parve di passar da un bastimento
a un vecchio peschereccio d'alto mare,
amaro il cambio, sì, ma in quel momento
quello che contava era il navigare. (5250)