CAPITOLO QUARANTUNO

allor si scriverà sulla Gruviera
vicino ai santi ed ai navigatori
che a portare in alto la bandiera
furono un giorno i lavoratori.

CAPITOLO QUARANTUNESIMO



Il lupo era famelica minaccia,
non c'era gegge da renderla sazia
tal bestia a cui spietata fu la caccia
finché di cancellarla s'ebbe grazia.
Or soffre l'equilibrio naturale,
si riabilita il lupo e si difende,
si scopre che non era tutto male
e di ricoltivarlo si pretende.
S'addice all'operaio tale storia,
bestia mai sazia del genere umano
sarà cacciato fin che la memoria
il nome suo ricercherà lontano, (5426)
allor si scriverà sulla "Gruviera"
vicino ai santi ed ai navigatori
che a portare in alto la bandiera
furono un giorno i lavoratori.


Nell'attesa d'una simile utopia
stavo coi frati e zappavo l'orto,
come potevo la famiglia mia
abbandonare per non aver torto?
Mi accorsi presto di non esser solo
a star fuor dalla regola in quel sito
il giorno in cui per evitare il dolo
d'uscire un poco al bar ebbi l'invito.
Mai che a sorprsa fosse l'ispezione,
già prima si sapeva il giorno e l'ora
dentro l'ufficio, che per l'occasione
riordinavano dove si lavora. (5442)


Andammo in cinque al bar quel pomeriggio
ad aspettar finisse l'ispezione,
tutti cassaintegrati, e quel che è peggio,
capo officina in stessa posizione.
Come poteva esser tanto carogna
un capo senza autorità legale?
Non provocar mai oltre la bisogna
colui che il pan si busca, bene o male.
Il tollerarci non era leggero
per quei ragazzi con le carte a posto,
ma devo dire, ad essere sincero,
l'astio se c'era tenevan nascosto. (5454)


In quella situazione il mio pensiero
mi riportava alle lotte antiche,
alla condanna del lavoro nero
nelle assemblee tanto colorite,
e gli staordinari messi al bando
per l'assunzione di altro personale,
i delegati, illusi del comando,
nelle scelte di politica aziendale;
futuri eventi li hanno poi smentiti
ma ciò non toglie fossero convinti,
almeno alcuni, quelli più agguerriti
e ancora non si davano per vinti. (5466)