lunedì 1 febbraio 2010

Nuovi governi..4875/4924

Nella tempesta ognun cerca riparo
ma in mezzo al mare dove te ne vai?
Qualunque sia la sorte resti ignaro,
cerchi di stare a galla più che puoi.




Nuovi governi ma identico il programma,
s'inseguono da lustri, sempre tali,
stessi gli attori per lo stesso dramma,
sempre scontati gli esiti finali,
così all'occupazione e al mezzogiorno
s'alterna il fisco assieme alle pensioni,
ogni nuovo governo fan ritorno
tutt'al più cambiando posizioni. (4882)

Per dare a chi non ha togli a chi tiene,
sarebbe ciò regola elementare,
ma a chi tu togli non fai certo bene;
se non fai nulla resti sull'altare
come i santi, ad ascoltar chi prega,
prometti sempre a ognun che ti mantiene ,
almeno l'illusione non si nega;
per non errar non operar conviene.
Era cheto della mia vita il mare
ma se per sale s'intendono i guai
di proletari, tu non disperare
che insipida la vita non è mai. (4894)

Oscurato s'era il tiepido sole
che aveva d'operai speranze acceso
sbiadivan degli slogan le parole
sui cartelli d'ogni cancello chiuso,
le rosse vele, un tempo d'occasione,
con i cartelli stingevano al vento,
parola nuova, "Cassaintegrazione"
divenne il salvagente del momento.
Nella tempesta ognun cerca riparo
ma in mezzo al mare dove te ne vai?
Qualunque sia la sorte, resti ignaro,
cerchi di stare a galla più che puoi. (4906)

Piccole vele o grandi bastimenti
s'affondavano senza differenza,
si gettavano a iosa i salvagenti
per salvar d'armatori la coscienza.
Miriadi di piccole barchette
senza poter lanciare l'esseoesse
ad affondare erano costrette
lasciando nel letargo l'interesse,
ma dal letargo l'interesse mosse
allor che il mare aperse la sua bocca
ai bastimenti ed alle navi grosse;
ognun pensava: - Chissà se mi tocca?- (4918)

Sembrò la flotta tutto un colabrodo
e, chi comanda la navigazione
per la salvezza vide un solo modo,
gettare all'onda, senza compassione
qual se zavorra fosse, esuberanza,
questo fu detto "ristrutturazione". (4924)

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