martedì 16 febbraio 2010

Quanta materia1370/1418

Sempre la mente è stata esploratrice
libera di spaziar nell'infinito,
il pensiero solitario è infelice,
la solitudine è un muro di granito




Quanta materia per la poesia
se un solo fiore accende mille versi,
la realtà, escludendo fantasia,
parca non è di spunti e assai diversi,
ma, dentro l'uomo l'arcano si cela,
qui scoppian le burrasche più tremende,
d'amore e odio la cinica miscela
che dell'umanità il senso offende
sempre più spinge all'autodistruzione,
fra noi Caino è sempre più presente,
ne è testimone la televisione
ignara complice in emulo movente . ( 1382)

Figli che per danaro a bastonate
uccidon padre e madre e in discoteca Caso Piero Maso
finiscon la serata; come fate
a viver dopo tale azione bieca?
Un marito per far torto alla moglie
uccide i figlioletti e li sotterra, Caso Brigida
non una lacrima da quel viso scioglie
eppur d'un tale orror piange la terra.
Società del benessere che espandi
un tanfo di carogna tra i cristalli
di megalopoli enormemente grandi;
le vittime confuse agli sciacalli. (1394)

S'è divenuti sordi se le notti
son lacerate dalle urla strazianti,
frenate sibilanti, vetri rotti,
spari, sirene macabre, ululanti.
Più non si rompe il sonno a chi protetto
dall'imbottita dell'indifferenza
sta chiuso bene sotto il caldo tetto,
ma non s'è sordi o ciechi per prudenza
( vil cosa ma che pur avrebbe un senso)
è solitudine sempre più che avanza
in quello che s'illumina d'immenso
che può spaziare in mezzo ad una stanza. (1406)

Sempre la mente è stata esploratrice
libera di spaziar nell'infinito,
il pensiero solitario è infelice
la solitudine è un muro di granito
che fa dimenticar luce e colori,
tutto appiattisce, tutto rende grigio,
pure all'aperto non ti senti fuori
mentre la folla è un mare di disagio
che di te non s'accorge e tu la ignori,
foglie di pioppo identiche, diverse,
nel tremolio nascondono timori
prima che una ad una siano disperse. (1418)

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