lunedì 8 febbraio 2010

CAPITOLO TERZO (II)


Pilota Maurizio Cocciolone


-Eccolo è lui! E' lui! Siamo sicuri!
Chissà come l'avranno maltrattato!
Il volto tumefatto, gli occhi scuri,
quei barbari, l'avranno torturato! -




CAPITOLO TERZO

Il fatto è che i morti, le macerie,
il sangue, le ferite, le strazianti
urla degli innocenti, son miserie
crudeli solo se ci sei davanti.
Quasi un mese di bombe sopra bombe,
quante le vittime là, su quel deserto?
a terra ancor non suonano le trombe
perché il nemico venga allo scoperto.
Quando non ci pensava più nessuno
e l'argomento s'era un po' freddato,
degli aviatori nostri, almeno uno
l'avevan visto: - E' certo, s'è salvato!- (332)

-Eccolo è lui! E' lui! Siamo sicuri!
Chissà come l'avranno maltrattato!
il volto tumefatto, gli occhi scuri,
quei barbari, l'avranno torturato!-
-Certo, non era in gita di piacere
p'esser come gradito ospite accolto,
già è tanto che ce l'han fatto vedere!
Nel volo poi può aver pestato il volto! -
Tanti i commenti in giro tra la gente:
- Son volontari, è il loro lavoro!-
- Se sono andati là non è per niente!-
- Chi più chi meno rischia sul lavoro!- (344)

Solo a Pomezia, zona industriale,
in tempo di tre mesi erano morti
cinque operai, appena al regionale
i giornalisti se n'erano accorti.
Morire sul lavoro è naturale,
un fatto fisiologico, scontato,
e, se muori da solo, sul giornale
se pur locale, sei dimenticato.
Allora perché mai tanta attenzione
per due piloti, forse vivi ancora,
due lacrime in un mar di distruzione
dove nessuno più il sorriso sfiora? (356)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Allora ci fece un po' effetto perchè era una cosa nuova gli italiani in guerra..... per la nostra generazione , ce ne parlavano i nostri genitori.
Per fortuna non era da noi e piano, piano hai morti ci si abitua(purtroppo).
Lucia