martedì 9 febbraio 2010

CAPITOLO QUARTO (II)

il governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio fa l'elemosina.

Tal generosità soddisfa molti;
soddisfa il ricco che par generoso,
il miserabile empir può la panza,
lo stato che tranquillo sta a riposo





I poveri dovran sempr'esser tali
se vogliam mantener l'agi dei ricchi
e questi non faranno mai che cali,
la torta mai verrà tagliata a spicchi,
e chi la torta vede, e, non concesso
gli è il poterla assaggiar, presso la mensa
(pur clandestino) tenta aver l'accesso;
sempre sfugge qualcosa alla dispensa
se questa è straboccante, poi, gli avanzi
acconsente il signor che vengan colti
dagli affamati che premono innanzi. (491)

Tal generosità soddisfa molti;
soddisfa il ricco che par generoso,
il miserabile empir può la panza,
lo stato che tranquillo sta a riposo
perché così protesta non s'avanza,
il mondo che pacifico rimane
allor che il ruolo suo ognun mantiene;
sempre fedele si mantenga il cane
che sempre gli vorrà il padrone bene. (500)

Il sole nasce, fa il suo giro e muore,
la notte avvolge tutto col suo manto
coprendo sia la gioia che il dolore,
coprendo il sorriso come il pianto
e, nell'oscurità tutto par quieto,
ma poi che il sole a risvegliarsi torna
ecco il triste a gareggiare col lieto
è l'umana commedia che s'aggiorna.
Stessa la scena, identici gli attori,
pigra la trama che sembra assopire
ma, non c'è verso di tirarsi fuori;
il ruolo puoi cambiar ma non uscire. (512)

I ruoli sembran bene definiti
che tutto par che scivoli nell'olio
senza varianti ne stridenti attriti
finché il regista scompagina il foglio
e, quei fantasmi, ormai dimenticati
che dalla scena li cacciò la storia
rimasti muti ma non rassegnati
risvegliano l'orror nella memoria. (520)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mai parole furon più sagge.
Complimenti Domenico.
Lucia.


I poveri dovran sempr'esser tali
se vogliam mantener l'agi dei ricchi
e questi non faranno mai che cali,
la torta mai verrà tagliata a spicchi,