venerdì 5 febbraio 2010

Mai ebbe terrorismo..5551/5590

così che Gianni, invalido, non resse
al crollo di qull'unico sostegno
e, mentre ancor volavan le promesse
da solo lui volò per l'altro regno.




Mai ebbe terrorismo il nostro appoggio,
isola inapprodabile e protetta
dagli estremismi fummo, mai l'alloggio
s'aprì per chi la legge non rispetta.
Non ci fermaron le sassate a Reggio,
ne le buste, sempre leggere, magre,
ci fecero scordare chi sta peggio
finché le lotte diventaron sagre.
Causa comune or chiamava all'appello
non c'era verso da compattare i ranghi,
ormai, chi lo beveva il ritornello:
-Ci tireranno fuori da sti fanghi!- (5562)

Truppe allo sbando d'esercito in rotta,
ognuno solo con i suoi pensieri
per non far mai mancare la pagnotta;
inesplorati non v'erano sentieri.
Conobbe il disagio dei cantieri
sopra un precario, fragile ponteggio,
gente che reclamava fino a ieri
se nella mensa mancava il taleggio,
antiche arti sepolte, riesumate,
cuochi, falegnami, muratori,
truppe clandestine disparate
forzata scelta per lavoratori. (5574)

Se contro il suo volere viene spinto
ad affrontare le più ardue prove
l'uomo non molla, non si dà per vinto,
sempre viene il seren dopo che piove.
Non tutti li accompagna la ragione
e, chi non trova la sua compagnia
esser colto può da disperazione
e spinto a combinar qualche pazzia,
così che Gianni, invalido, non resse
al crollo di quell'unico sostegno
e, mentre ancor volavan le promesse
da solo lui volò per l'altro regno. (5586)

Chi muore giace, i vivi cercan pace,
da quel travaglio io non fui travolto,
lavorar tanto, sai, non mi dispiace,
perciò fu sempre pingue il mio raccolto. ( 5590)

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