martedì 16 febbraio 2010

CAPITOLO NONO (II)

Quanti hanno svolto un lavoro duro,
precario forse e pericoloso
senza avere garantito nel futuro
un meritato, un giusto riposo?




CAPITOLO NONO

Come s'è fatta debole speranza
a quei che il tempo ancora hanno davanti
di mantenere l'agi e l'abbondanza,
per chi all'arrivo or passi da gigante;
è desolante veder giovani forti
accettar la sconfitta rassegnati
senza arrotar gli artigli, muti, morti,
nell'eterno restar disoccupati,
intanto, vecchi aborti del sistema,
giunti alla fine del suo lauto pasto
che mai mancò di panna ne di crema
non sono sazi, quello che è rimasto
sfruttano ancora con la pancia piena,
lasciando chi da sempre è a digiuno
avvicinarsi all'ora della cena
senza avere mai fatto pranzo alcuno. (1274)

Quanti hanno svolto un lavoro duro,
precario forse e pericoloso
senza avere garantito nel futuro
un meritato e giusto riposo?
chi fatica di più tardi riposa,
a differenza del privilegiato
che, se la strada può mostrar noiosa,
percorre senza scosse e riposato,
poi, brevemente al traguardo giunto
buoni frutti ha raccolto e garanzia
che sino a quando non sarà defunto
sempre riceverà senza che dia, (1286)
costui, giovane, forte, riposato,
mentre goder già può del vitalizio
pensa: -Perché restare inoccupato
quando potrei levarmi qualche sfizio?-

Peppone, quarant'anni, già in pensione
con la mesata più alta della mia
anche se sto dieci ore in produzione
l'ha dichiarato lui, non è bugia;
m'ha detto: Sai, per ammazzare il tempo
ho trovato da fare il consulente,
sai che io sono pratico nel campo,
da ex finanziere non mi scappa niente!- (1298)

Gli ho chiesto - Sei in regola?- Che dici!
A parte non è lecito se vuoi,
e poi col principale siamo amici
così facciamo in fiducia, tra di noi!-
Ecco un esempio tipico, la legge
che viene sbertucciata da coloro
che ne furon tutori; come regge
colui che cerca e non trova lavoro? (1306)

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