mercoledì 24 agosto 2011

Non son chiare le cause...3819---3870



Non son chiare le cause ma capisci
quanto il momento sia di quelli gravi
dal bombardar mediatico e, patisci,
sei impotente, chissà se te la cavi.
Una parola che mette paura
la "recessione": se non si produce
le fabbriche van verso la chiusura,
l'occupazione allora si riduce,
chi non lavora non avrà salario,
chi non guadagna non potrà comprare,
il cerchio si restringe e il proletario
non ha più forza, non può più comprare.   (3830)

"Proletario" parola ormai desueta
volutamente spinta nell'oblio
da chi l'usò un giorno da cometa,
nessun più vuol sentirla caro mio,
al liberismo questa non serviva:
- Non devi accontentarti del lavoro
prestato ad altri!- La partita IVA
ha promesso ad ognun maggior decoro.
Or tutti commercianti od artigiani
n'un mondo senza regole, allo sbando,
niente gregari, tutti capitani,
tutti padroni ed ognuno al comando.   (3842)

Ordunque, se era il mondo proletario
sorretto da una legge solidale,
il nuovo mondo non ha più l'orario,
e con sospetto vede ogni rivale
Spietata concorrenza che ti stressa
e del danaro schiavo ti riduce,
nella spiral svanisce la promessa
di società più libera e felice,
nell'illusion di facili guadagni
hai azzardato debiti onerosi
che un tempo non potevi, ora ti lagni
ma indietro ritornare ormai non osi.  (3854)

Non osi ormai, nemmeno lo potresti
perché hai provato l'euforia del soldo,
tornare agli stipendi più modesti
di salariato, men saresti baldo
agli occhi della gente, che se un tempo
sopportavi la vita più spartana,
or troppe son le cose messe in campo
cose che non speravi alla lontana
quand'eri proletario, ora la rabbia
ad invidiar ti porta chi sereno
senza pensieri appar. Credi non abbia
problemi pure lui? Ne avrà di meno,
o forse se ce l'ha non li sbandiera
ai quattro venti ché la sofferenza
ha sopportato per na vita intera
abituato per forza all'astinenza.     (3870-----9572)

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