mercoledì 28 aprile 2010

CAPITOLO VENTIDUE II

mentre tra le macerie gli sciacalli
non perdon tempo ad impinguar bottino,
verso il burrone corrono i cavalli
senza più freno, senza più fantino.




CAPITOLO VENTIDUESIMO

LIBRO SECONDO

Per far crollare la gloriosa rocca
hanno sparato in tanti sul bersaglio
or che è giunto l'inverno ormai ci tocca
chiuderci dentro e metterci il bavaglio
Han messo al rogo le ideologie,
quelle che alimentavan la speranza
verso il futuro per diverse vie;
nel buio più totale ora s'avanza.
Hanno colpito al cuore il sindacato
minato dal di dentro e dal di fuori,
da destra, da sinistra circondato
ha perso sempre più lavoratori. (3254)

E quanti allora a cantare vittoria,
gli industriali, i capitalisti,
i liberisti, tutti a far baldoria,
basta paletti, basta! Repulisti!
La flessibilità grande conquista,
il vecchio posto fisso una iattura,
la società deve esser liberista,
basta coi vincoli; nella spazzatura!
Il libero mercato senza freno
con la precarietà che è sua sorella,
ovunque ha seminato il suo veleno,
il solidale ovunque si cancella; (3266)

la sanità? Ognuno se la paghi!
Basta con la gestione dello stato
nei trasporti, basta con gli svaghi
del pubblico; avanti col privato!
Se si raccomandavan le persone
oggi si raccomandan le famiglie,
eccola qua la gran rivoluzione,
si fa la botte, si rompon le bottiglie,
così ci troveremo tanti cocci
e già qualcuno ne paventa il rischio
preoccupato che tanti "bambocci"
d'indipendenza non sentano il fischio.3278)

- Le ferrovie, le Poste, ogni servizio,
l'acqua, il gas, persino l'energia,
col privato vedrai! Ogni esercizio
sarà tutta efficienza e fantasia!-
E scava e scava, l'edificio crolla,
trascinando con se nei calcinacci
tutti i vecchi valori, già si scolla
il matrimonio, andato per stracci;
mentre tra le macerie gli sciacalli
non perdon tempo ad impinguar bottino,
verso il burrone corrono i cavalli
senza più freno, senza più fantino. (3290)

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